“QUALE EQUITAZIONE?”

La forte presa di posizione di Progetto Islander che segue i nostri dubbi su una competizione superata dai tempi e dal buon senso
“Piazza di Siena, Roma, uno dei concorsi ippici più belli del mondo.
Ieri pomeriggio, sabato, si è svolta la categoria Sei Barriere, la gara che in questi ultimi anni ha sostituito la categoria di potenza. Ora, invece di un muro che poteva raggiungere altezze anche di 2.00/2.20 metri di altezza, i cavalli devono affrontare quattro ostacoli verticali posti alla distanza di due tempi di galoppo l’uno dall’altro. La gara è a barrage successivi, il che significa che i concorrenti che chiudono il percorso senza errori proseguono sul percorso successivo con l’ultimo ostacolo rialzato e ripetono barrage consecutivi finchè fanno errore. Vince chi salta l’ultimo percorso senza errori.
E fin qui… che dire? I cavallo fanno sport, e tutte le discipline prevedono impegni e sforzi. Finchè sono nelle mani di cavalieri di buon senso, consapevoli e rispettosi dei loro cavalli … va bene, gli sport equestri ci sono e se non ci fossero il destino dei cavalli… quale sarebbe? Ma questa è materia di un altro discorso… tanti sarebbero i temi da affrontare.
Nella gara di ieri si è arrivati al quarto barrage, nel quale l’ultimo ostacolo era alto 2 metri.
Quello che vogliamo invece evidenziare è come è possibile che esista un regolamento che autorizza che un CAVALLO CHE HA SALTATO LA MATTINA UNA GARA, PUR RITIRANDOSI, SALTI POI AL POMERIGGIO UN’ALTRA GARA (Parliamo di gare internazionali, con ostacoli grossi e impegnativi) in questo caso la SEI BARRIERE? E CHE DIRE POI DI QUESTO CAVALLO CHE HA SALTATO TUTTI E QUATTRO I BARRAGE VISIBILMENTE STRESSATO, TESO E SUDATISSIMO? Il cavallo ha chiuso facendo un errore all’ultimo barrage e si è qualificato al secondo posto. Tutto questo avveniva mentre due noti speakers in campo gara facevano commenti spassosi e divertenti, incitando e complimentandosi calorosamente con il cavaliere in questione mentre il cavallo era veramente agitatissimo, lo stress alle stelle… COMPLIMENTI A CHI?????
Quello di questo cavallo è solo un esempio…
Quale è la riflessione a cui vogliamo arrivare? Che l’equitazione è uno sport meraviglioso in tutte le sue sfaccettature ma solo quando è basato sulla connessione e sull’armonia con il cavallo, sulla collaborazione reciproca e sul buon senso dei cavalieri/uomini che hanno il dovere di creare con il cavallo un legame profondo, di reciproca fiducia e di avere quindi l’intelligenza e la sensibilità di FERMARSI quando il cavallo è visibilmente in difficoltà, stressato e impaurito… E un esame di coscienza dovrebbero farsi anche quelli che in campo con il microfono incitano i cavalieri, acclamano e si complimentano con il cavaliere in questione non tenendo minimamente in considerazione lo stato emotivo del cavallo. Che esempio si vuole dare in questo modo? Che immagine si dà di uno sport che in realtà è meraviglioso? Per fare spettacolo? Ma che spettacolo è questo? Hanno ragione gli animalisti estremisti che insorgono davanti a queste ‘performance’. NON E’ QUESTA L’EQUITAZIONE. L’EQUITAZIONE E’ UN’ARTE, E’ MAGIA, E’ L’UNIONE INTIMA e PROFONDA TRA l’UOMO, predatore, e IL CAVALLO, preda. Questo è ciò per cui noi ogni giorno scendiamo in campo, per trasmettere ai giovani che in futuro si avvicineranno a questo bellissimo sport i valori etici e morali e ancor più l’AMORE che muove il mondo. Senza l’AMORE per il cavallo non esiste equitazione. Ci sono tantissimi begli esempi da seguire. Bene, concentriamo la nostra attenzione su di loro e allontaniamoci da chi invece sfrutta la generosità dei cavalli senza alcuno scrupolo né coscienza.
Nella foto, il cavallo in questione durante la premiazione. E’ evidente lo stress del cavallo da come tiene l’incollatura e la bava esagerata alla bocca, sintomi evidenti di stress”
Fonte Pagina Facebook Progetto Islander Onlus