Ucif per la Sicurezza a Cavallo “TUTTO IL MONDO È PAESE” di Mario Catania

Ucif per la Sicurezza a Cavallo
“TUTTO IL MONDO È PAESE”
di Mario Catania
Parlando di dispositivi airbag…. tutto il mondo è paese.
Oggi, in un altro sport a me molto caro, lo sci, un atleta elvetico, Marc Gisin, come conseguenza di una caduta a 130 km orari, ha riportato la frattura di quattro costole, una commozione cerebrale e una lesione al bacino. Questo incidente ha riaperto la discussione sulla sicurezza in pista. Gisin non indossava, infatti, il dispositivo airbag, non obbligatorio e adottato, ad oggi, da circa un terzo degli uomini-jet. Il suo compagno di squadra, terzo in gara, Beat Feuz ha ammeso di non indossarlo, non convinto della reale utilità. Beh…. intanto quattro costole rotte fanno male, molto male e per certo un dipositivo airbag, utilizzato per altro da circa il 30% dei discesisti, avrebbe potuto evitarle. In secondo luogo, penso che la valutazione sull’utilità o meno di certi dispositivi vada affidata a commissioni composte da esperti e non agli atleti stessi i quali, a volte, tendono a sacrificare la sicurezza a favore di una, apparente, maggiore comodità che poi altro non è che abitudine a indossare un certo prodotto. Questo accadimento mi ha riportato alla mente quanto successo a Zoe Conter durante Piazza di Siena 2018 dove la lesione è stata vertebrale… Diciamo che a Gisin è andata piuttosto bene e, chissà, magari da domani potrebbe diventare un testimonial dei dispositivi da lui, fino a ieri, ritenuti inutili.