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Home›Senza categoria›West Nile “FACCIAMO CHIAREZZA” di Mario Catania

West Nile “FACCIAMO CHIAREZZA” di Mario Catania

By admin
13 Agosto 2018
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West Nile
“FACCIAMO CHIAREZZA”
di Mario Catania

Innanzitutto, stiamo parlando di un Virus isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto del West Nile da cui prende il nome.
Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Sino a questa estate, tuttavia, in Italia, con buona probabilità, gli unici ad esserne a conoscenza erano coloro che vivevano nel mondo dell’equitazione: le regioni di Toscana ed Emilia Romagna sono, infatti, da sempre considerate endemiche tanto da rendere fortemente consigliata la vaccinazione degli equidi. Il Virus, tuttavia, puo’ colpire, con la medesima probabilità anche l’uomo per il quale, di contro, non è previsto alcun vaccino e già questo, credo, possa rappresentare uno spunto di riflessione.
Come si trasmette il West Nile?
Il vero problema sono le zanzare, veicoli di questa come di altre malattie, ad esempio la leishmaniosi per i cani. La trasmissione avviene a mezzo di una zanzara, piu’ frequentemente del genere Culex, la quale punga un uccello infetto e, poi, punga il cavallo o l’uomo. Per essere chiari, la stessa zanzara dovrà pungere un uccello malato e, poi, un cavallo o una persona: questo l’unico veicolo di trasmissione possibile! Non esiste rischio di passaggio alcuno tra persona e persona, cavallo e cavallo, persona e cavallo, cavallo e persona! La percentuale di rischio stimata è ben al di sotto dell’un per cento, tuttavia questa specie di bomba che sembra stare scoppiando in questi giorni, in realtà è sotto i riflettori della Ricerca da parecchio tempo.
Dal giugno 2017 sono stati rilevati cinquantacinque casi umani di West Nile Virus (Wnv) di cui ventisette in forma neuroinvasiva ( due in Lombardia, dieci in Emilia Romagna, sette in Veneto, quattro in Sardegna, due in Toscana e due in Piemonte); sedici identificati in donatori di sangue (dodici in Lombardia, tre in Emilia Romagna e uno in Veneto); dodici casi come semplice febbre confermata (quattro in Emilia Romagna otto in Veneto).
Il Cesne ha confermato quarantacinque casi di positività su organi prelevati da quarantacinque uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio atturati tra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Sardegna. Le specie in questione sarebbero la Gazza, la Cornacchia Grigia e la Ghiandaia.
Il Cesne ha confermato a confermato cinquanta focolai di Wnv negli equidi delle Regioni del Veneto, Toscana, Sardegna, Lazio e Piemonte e sempre lo stesso organo ha confermato la presenza del virus in settantotto pool di zanzare catturate tra l’Emilia Romagna, il Veneto, il Piemonte e la Lombardia.
La sorveglianza umana è coordinata a livello nazionale dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità con il supporto del Ministero della Salute che trasmette i dati alla Commissione Europea ed all’ECDC. Le Regioni, in piena autonomia, definiscono i documenti normativo-programmatici per la Sorveglianza epidemiologica e di laboratorio sul loro territorio e trasmettono i dati all’Istituto Superiore di Sanità ed al Ministero della Salute secondo il flusso riportato nel Piano.
Le attività di sorveglianza in ambito veterinario sono coordinate a livello nazionale dal Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche (Cesne) istituito dal Ministero della Salute presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” cui afferiscono le attività di conferma diagnostica e la gestione dei dati trasmessi al Ministero della Salute secondo il flusso riportato nel Piano.
Non vi è dubbio alcuno che le zanzare siano potenziale veicolo di numerose malattie come non vi è dubbio alcuno che ogni estate ne venga inventata una nuova…dalla zanzara tigre in avanti. Per certo disinfestare sarebbe cosa buona ma esisterebbe un rimedio ancora migliore: quello di “impiantare” zanzare sterili! Eh si, signori! Esistono le femmine di zanzara sterili le quali, se collocate debitamente, sarebbero in grado di eliminare in pochi mesi la popolazione stessa poichè non si avrebbero piu’ uova…
Certo è un costo ma sarebbe un rimedio definitivo a tante malattie, non soltanto il West Nile!

Fonti

Bollettino sulla sorveglianza integrata di West Nile e Usutu Virus. Bollettino numero 23 del 9 febbraio 2018.
A.Bella, G. Venturi, C. Rizzo Dipartimento Malattie Infettive Istituto Suoperiore di Sanità.
F. Iapaolo, F. Monaco, P. Calistri CESME Istituto Zoofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise.

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