Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini “UNA MORTE CHE SI POTEVA EVITARE” di Mario Catania

Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini
“UNA MORTE CHE SI POTEVA EVITARE”
di Mario Catania
E’ morto l’uomo di sessantanove anni di Lucoli caduto e rimasto staffato il 27 maggio scorso, morto per non avere usato una protezione assolutamente non fastidiosa, non ingombrante, neutra ma capace, in caso di caduta, di fare la differenza tra la vita e la morte, appunto: la staffa di sicurezza.
“Le staffe devono essere di ferro, pesanti in modo che il piede non scappi. Con le vostre staffe di alluminio, leggere, che si aprono fate ridere. Staffe per chi non sa andare a cavallo”.
Solo un paio di settimane fa, da un tecnico oltretutto delle squadre giovanili, le mie orecchie hanno sentito queste parole e il mio stomaco le ha dovute digerire poichè diversa e unica altra reazione sarebbe stata quella di dirgli che persone che parlano in questo modo altro non sono che deficienti! Per carità, nel senso latino del termine: mancanti!
Mancanti di cultura, di conoscenza, di capacità di crescere con i tempi. Prendiamo gli attacchi per gli sci da discesa: nel 1970 la scarpa era legata allo sci così che, in caso di caduta, lo stesso non scappasse ma, in tale modo, si rischiavano gravi fratture alla tibia. Oggi gli attacchi sono il piu’ leggero possibile, graduati secondo il peso, dotati di meccanismi che fanno si che essi si stacchino a determinate pressioni e torsioni, non ancorati alla gamba… e gli atleti di Coppa del Mondo usano questi non quelli di cinquant’anni fa! Durante la stessa manifestazione torinese nella quale mi è toccato ascoltare le “illuminate” parole di cui sopra, allo stand degli amici Fabio Colombo e Tania Delle Vedove, di Equiairbag e Kask, ricordo essersi presentato un ragazzo con un bustino medicale per la colonna il quale disse di avere avuto un incidente qualche mese addietro e guardava, appunto, i sistemi airbag con l’occhio triste di chi avrebbe voluto sentirne parlare prima. Visto che abbiamo toccato l’argomento “staffe” e quello “airbag” aggiungo che, solo l’altra sera, ho seguito un servizio di Striscia la Notizia durante il quale si parlava di caschi da moto. L’inviato si era recato in un supermercato per acquistarne uno che, poi, è risultato “formalmente” a norma ma incapace di proteggere. E’ questo un discorso che ho piu’ volte affrontato con le amiche Giulia Mazzalupi e Tania Delle Vedove di Kask: un casco non vale l’altro e la differenza di costo vale la differenza di protezione! Non mettiamoci in testa qualsiasi cosa purchè sia!
Montare senza staffe di sicurezza, senza casco e senza protezioni per la schiena ed il busto è da medioevo….
speriamo che i bambini lo capiscano prima degli adulti!