Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini “IL CATTIVO ESEMPIO” di Mario Catania

Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini
“IL CATTIVO ESEMPIO”
di Mario Catania
Solo una settimana fa, o poco piu’, raccontavo di come mi avesse lasciato basito ascoltare le parole di un istruttore, soprattutto perchè delle giovani leve, il quale sostenesse che “proteggersi significasse mostrare debolezza”. Da ieri un uomo di sessant’anni, esperto cavaliere, è in fin di vita per essere rimasto staffato e, quindi, colpito dal cavallo e trascinato durante la caduta. Oscar Medaglia, Maggio 2016, cavaliere di rango, fece la medesima fine in campo, durante un Concorso in Germania!…La domanda è: noi dobbiamo ancora dare retta chi voglia farci credere che proteggersi sia da “paurosi”? Da paurosi è non mettere il casco, non usare le staffe di sicurezza, non indossare un giubbotto airbag…per paura che gli altri ci giudichino dei pavidi! Ma chi se ne frega degli altri! E, soprattutto, se “gli altri” sono dei ragazzini… che diritti abbiamo noi per rappresentare, per viltà, un cattivo esempio? Siamo nel 2018 eppure cavalieri e amazzoni si sentono “fighi” se vestiti come negli anni trenta! Quante morti dobbiamo ancora aspettare per capire che una semplice staffa di sicurezza, un casco, un giubbotto airbag avrebbero potuto evitare il tutto? Io sogno grandi concorsi nei quali i cavalieri, al posto della loro giacchetta quattro bottoni inutile in caso di caduta, indossino un giubbetto airbag che possa salvare loro la vita. In fondo, solo qualche anno fa, gli stessi militari, che poi rappresentano la quasi totalità dei nostri atleti, portavano in testa, un bel cappellino del loro gruppo di appartenenza mentre oggi indossano i caschi dei Carabinieri, della Polizia, delle Fiamme Gialle! Responsabilizziamoci tutti, a partire dagli educatori. Vedo, non raramente, giovani leve letteralmente incattivite con i cavalli che montano, quasi dovessero dominarli. Questa idea mi preoccupa non poco perchè, avere un “cavallo contro”, prima o poi, porta a conseguenze fatali….Ma questo sta agli educatori inculcarlo!