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Home›Senza categoria›Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini “LA PREISTORIA DELLA SICUREZZA” di Mario Catania

Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini “LA PREISTORIA DELLA SICUREZZA” di Mario Catania

By admin
11 Marzo 2018
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Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini
“LA PREISTORIA DELLA SICUREZZA”
di Mario Catania

Mi è capitato, di recente, di avere un confronto, via messenger, con una persona la quale, leggendo quello che scrivo, ha iniziato, simpaticamente, a stuzzicarmi, sostenendo che casco, staffe di sicurezza e giubbotto airbag facciano sembrare un cavaliere piu’ un paracadutista che un uomo di cavalli; lo stesso mi ha poi chiesto come mai, di colpo, l’equitazione fosse “diventato” uno sport pericoloso. Accetto il confronto, come l’ho accettato in privato, rispondendo punto su punto.
Chi mi conosce sa bene quanto io ami lo sci e le automobili. Bene, vedere un cavaliere oggi, per me che mi occupo di sicurezza, montare così, con pantaloni e camicia, mi ricorda quei vecchi filmati anni cinquanta degli sciatori in maglione e di atleti senza la minimerrima protezione….Ma Leonardo David, promessa dello sci italiano morì il 26 febbraio del 1985, qualche giorno dopo aver battuto la testa – e aveva il casco – violentemente durante una gara di discesa…Ma Oscar Medaglia,atleta italiano, morì il 23 maggio 2016 rimanendo staffato durante un concorso di salto in Germania. I caschi di quaranta anni fa non erano certo paragonabili, per coefficiente di protezione, agli attuali; le staffe di sicurezza possono salvare la vita; un “gommone ” che si gonfia attorno al nostro torace in caso di caduta puo’, certamente, fare la differenza tra la vita e la morte. Il punto, credo sia da individuarsi nel fatto che, montare a cavallo, rappresenti per molti, libertà e, la libertà, non riesca ad essere concepita se, ad essa, venga abbinata la protezione. Personalmente mi sento assolutamente in pace con me stesso, libero e leggero quando esco, magari da solo con la mia cavalla, indossando airbag, casco e montando le staffe di sicurezza esattamente come, credo, qualsiasi motociclista di oggi vestendo tutti i possibili sistemi di protezione…Per me vedere un cavaliere in pantaloni e camicia è esattamente come vedere uno sciatore con sci di due metri, maglione e occhiali da sole…vecchio! Gli strumenti di sicurezza attuali sono, oltretutto, belli da vedere, comodi da indossare, in una parola…modaioli! L’equitazione, oggi, viaggia entro i primi sette posti tra gli sport piu’ pericolosi, vacillando tra il secondo ed il settimo posto appunto -le classifiche sono stilate in rapporto al numero di incidenti rispetto al numero di praticanti all’anno -. Rispondo, allora, alla domanda dell’amico che mi ha contattato via messenger: non sono i cavalli di oggi ad essere piu’ pericolosi o i cavalieri di minor pregio, è il mondo intorno ad avere accelerato mentre il nostro è rimasto alla preistoria! Non sono aumentati gli incidenti a cavallo, sono diminuiti, negli altri sport, quelli con conseguenze vitali o permanenti … ormai le statistiche considerano solo quelli. Di trauma cranico o toracico si puo’ morire e, cadere da due metri di altezza sbattendo violentemente testa o petto, privi di protezioni, contro una pietra o un terreno duro puo’ essere fatale eppure, oggi, certe “fatalità” potrebbero essere prevenute. Magari sarà impossibile “imporre” determinate protezioni ad atleti o amatori ma il solo fatto di fare cultura e dare a questi oggetti visibilità concede, almeno, a chi abbia il desiderio di tutelarsi, la possibilità di conoscere gli strumenti per farlo.

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