“LA CULTURA E I CAVALLI NON DPA” di Gilda Giunta

“LA CULTURA E I CAVALLI NON DPA”
di Gilda Giunta
Pubblichiamo un’interessante intervento del nostro Consigliere Gilda, Medico Veterinario, durante l’ultimo Consiglio della nostra Associazione (le risultanze dello stesso sono state verbalizzate e inviate in Federazione)
Premetto che tutti i miei cavalli sono non Dpa, ma questa distinzione nasce in realtà per tutelare le persone e non i cavalli, in quanto legata all’uso di medicinali che non possono essere utilizzati in animali da macello.
In più, per detenere animali destinati al consumo si deve adempiere a tutta una serie di obblighi con tenuta di registri, perché la carne non deve contenere determinate sostanze (tutta una parte di studi che ho profondamente odiato).
Ora, pare lapalissiano che nella gestione giornaliera di cavalli che siano sportivi, da scuola o da passeggiata, non è una gestione snella la Dpa, e devo aggiungere che spesso quelli che creano un rapporto affettivo con il cavallo sono proprio i “passeggiatori” (non passeggiatrici).
Comunque, anche se la Fise prevedeva da tempo l’iscrizione di soli cavalli non Dpa, molti cavalli che fanno salto ostacoli di fatto hanno sempre avuto l’iscrizione Fise senza modifica del certificato.
Consideriamo che la dizione non Dpa, se vogliamo essere realisti, salva i cavalli dalla macellazione ufficiale non da quella clandestina, che purtroppo per i molti cavalli non Dpa spesso si verifica.
Quindi, in tutto questo, come sempre, l’unica via è creare la cultura, l’obbligo spesso viene aggirato.