Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini TURISTA, NON PER CASOdi Mario Catania

Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini
TURISTA, NON PER CASO
di Mario Catania
Turista nella mia città grazie al consigliere federale Luca D’Oria.
Luca ed io ci siamo visti per una piccola riunione riguardante un tema caro a noi ed alla Federazione, quello della “sicurazza a cavallo”. Quando mi ha proposto di incontrarci a “casa sua”, la Tenuta San Lorenzo, adiacente al Parco de La Mandria a San Gillio, ho subito accettato visto che, devo ammettere la mia ignoranza, non avevo mai visitato il “Parco La Mandria” prima d’ora: un’oasi di tremilaseicento ettari che i Savoia avevano racchiuso all’interno di un muro di cinta di trentacinque kilometri. Per onestà devo dire di non avere visto il Parco a tutt’oggi poichè la gita odierna si è fermata alla Tenuta San Lorenzo ed alla Bizzarria. Quando, puntuale alle dieci, prendo lo svincolo per Strada della Bizzarria vedo, di fronte a me, solo prati, una foresta ed una sorta di piccolo castello. Svolto al numero tre come mi indica il navigatore e mi trovo innanzi “Tenuta San Lorenzo”; nella mia mente da scrittore le immagini volano alle campagne inglesi che tanto amavo, soprattutto in autunno, prima che, qualche anno fa, causa una bruttissima esperienza, la paura di volare prendesse il sopravvento sulla mia volontà di scoprire il mondo. La nebbiolina che si alzava dai terreni circostanti, quei balloni di fieno meticolosamente collocati ognuno al proprio posto nel fienile al piano nobile, lo scricchiolio del selciato sotto le mie scarpe, i cavalli, il loro odore mi hanno ubriacato. Per un momento ho pensato che solo le macchine, di Luca e mia, stonassero in quell’atmosfera che mi avvolgeva portandomi indietro di tutti i miei quarant’anni. Per chi avesse letto “Il mostro di Firenze. Una verità oltre la Cassazione” o “Vi vedo al buio”…beh quella tenuta che descrivo e che potrebbe sembrare frutto della fantasia di uno scrittore amante del bello, posso affermare che esista nella realtà! Terminato il nostro incontro di lavoro, mentre ci stavamo avviando alle auto ho detto a Luca che, visto che mi trovavo vicino al Parco, a ridosso direi, avrei fatto due passi con Martina per visitarlo, almeno da fuori: i cani non possono entrare, cosi’ come le gite a cavallo all’interno del Parco devono essere programmate ed avvenire con la scorta di una guardia. Con mio grande piacere Luca e Jigen, un puffetto a quattro zampe decisamente simpatico, si sono offerti di accompagnarci, almeno anche Martina ha avuto compagnia! Dopo aver attraversato non piu’ di un paio di centinaia di metri di strada asfaltata siamo giunti innanzi all’ingresso del Parco appena prima del quale partono, rigorosamente indicati, alcuni sentieri a mezzo dei quali è possibile percorrere, rigorosamente in esterna, tutto il perimetro e raggiungere financo le montagne senza accedere all’interno de La Mandria e, quindi, in totale libertà. Qui il mio cuore di amante dell’equitazione di campagna si è aperto e la mia fantasia di scrittore è volata avendo incontrato il connubio ideale tra eleganza e sobrietà d’altri tempi unita alla possibilita di godere della libertà di movimento con il proprio cavallo nel verde della natura. Cagnolini in braccio siamo poi entrati rimanedo, entrambi, fermi per qualche istante ad osservare quella villa, La Bizzarria. Due scalinate di una quindicina di gradini l’una, davano accesso, da destra e sinistra, al corpo principale per terminare con la camera da letto, sovrastata da due torri, nella queli i regnanti conducevano le proprie amanti. Con un velo di tristezza Luca mi raccontava dei tentativi vani attuati nella speranza di non far morire quel piccolo castello mentre sempre la mia fantasia volava sulle possibili iniziative culturali, sportive, educative sarebbero potute essere svolte in una cornice simile. Il tempo è tiranno ed entrambi siamo dovuti tornare ai nostri impegni ma non mancherà molto al momento in cui chiedero’ a Luca la cortesia di farmi da Cicerone all’interno del Parco.