“Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini: “safety test” a cura di Mario Catania

“Le Inchieste del Commissario Ferrante Martini: “safety test”
a cura di Mario Catania
Dopo aver effettuato alcune uscite con il materiale fornitomi da Kask ed Equiairbag penso di essermi potuto formare un’opinione abbastanza precisa riguardo alle prerogative del casco e dello zaino airbag che mi sono stati dati, rispettivamente, in utilizzo dalle due aziende. Per quanto riguarda le modalità di funzionamento e le garanzie di protezione, come ovvio, mi auguro di dovermi sempre rifare alle indicazioni degli ingegneri così come nei due precedenti articoli quindi, in questa sede, mi limiterò ad analizzare la loro utilizzabilità, il confort, la praticità dando per scontata l’efficacia testata di ciascun dispositivo, i tempi di risposta e quanto altro già descritto precedentemente. Partendo dal casco datomi in prova, un “dogma chrome light brown silver”… che dire? Il made in Italy è certificato e questo già è un particolare che mi soddisfa e la cura delle finiture è davvero notevole…quindi: l’occhio è appagato! La calzata è perfetta, un guanto ed il minimo movimento a vuoto viene evitato dal meccanismo posto dietro la nuca che, appena calzato, blocca il casco nella posizione corretta. Il particolare che maggiormente mi ha gratificato è per certo stata la perfetta areazione; a differenza di altri elmetti provati, qui la testa respira davvero e si ha il piacere di non sudare smodatamente come puo’ capitare spesso con caschi meno areati. Togliendolo ed analizzandolo al suo interno, posso poi notare una imbottitura notevole, una seconda pelle oltre la calotta esterna, ed è proprio questo strato quello deputato ad assorbire l’eventuale urto: dopo due ore sono appena leggermente sudato e vi garantisco che innumerevoli altre volte ho tolto la testa completamente fradicia da un casco! Non so voi ma io non me la sentirei di salire su di un cavallo senza un casco e, cercando di unire comodità a sicurezza davvero questa prova mi ha soddisfatto.
Passiamo ora allo zaino airbag: l’Equiairbag “vZero”. Qui, ad essere onesto, visto che l’obiettivo della mia rubrica ed il mio compito non sono pubblicitari ma di informazione, devo dividere i pro dai contro. Premetto di non essere ancora riuscito a vedere e provare il gilet airbag di Equiairbag denominato “2.0c”, prodotto che, sono convinto, mi persuaderà ancor di piu’ di quanto abbia potuto fare lo zaino. Partiamo dai pro : misura unica, il che permette l’utilizzo a persone diverse ed anche in periodi dell’anno differenti…tanto in inverno sopra a delle giacche quanto d’estate sopra ad una semplice maglietta; protezione assoluta della colonna vertebrale dalla nuca al coccige con i piu’ alti indici di sicurezza della categoria; semplicità di utilizzo, davvero facile e rapido indossarlo; nessuna limitazione dei movimenti una volta addosso, sono salito e sceso da cavallo frequentemente e la sua presenza non mi ha minimamente condizionato; peso assolutamente accettabile e di nessun impedimento a qualsiasi andatura; livello di protezione venti volte superiore a quello di un corpetto rigido. I contro sono, a mio parere, rappresentati unicamente dal fatto che Equiairbag “vZero” – lo zaino per intenderci- dia molta importanza al confort ed alla leggerezza proteggendo, a differenza dell’Equiairbag “2.0c” – il gilet- che sarà oggetto di una prossima prova, unicamente la colonna vertebrale la quale risulta, comunque, riparata a livello assoluto e completo da questo dispositivo dal peso davvero esiguo, 0,8 kg tanto che mi sentirei veramente di consigliarne l’utlizzo a chiunque anche in passeggiata. Il paragone che mi viene alla mente è quello di uno zainetto nel quale potremmo mettere un libro, un panino e poco altro per un’uscita, di nessun ingombro davvero ma che, in caso di caduta, evita traumi magari importanti alla colonna. Per quanto riguarda gli atleti impegnati in competizioni, dove spesso si porta il limite del rischio all’estremo, ritengo sia maggiormente consigliabile indossarlo sopra ad un corpetto rigido ( come d’altronde è obbligatorio fare per chi voglia avvalersi di questo dispositivo nelle gare di cross in Inghilterra). Stiamo parlando di un sistema di protezione – zaino + corpetto – importante nell’efficacia anche se, vi assicuro, di limitato ingombro; per questa ragione mi sentirei di consigliarlo, comunque a tutti ma comprendo bene come chi monti il proprio cavallo unicamente per una passeggiata possa ritenere tale combinazione eccessiva. Io, come forse ho già raccontato, vengo da un pesante incidente accorsomi anni fa, da allora mi sono fissato, per così dire, sulla sicurezza mettendola al primo posto e sacrificando, se serve, la comodità. Purtroppo, non tutti possano pensarla come me e molti sono disposti a correre dei rischi, magari credendo che mai capiterà qualcosa proprio a loro; mi limito, allora, a sostenere che lo zaino airbag sia un necessario elemento di sicurezza almeno per chi pratichi il nostro sport a livello agonistico, nel cross country sempre, tanto in gara quanto in allenamento e nelle altre discipline, perlomeno negli allenamenti in combinazione col corpetto rigido. La sicurezza poi, per certo, non è mai troppa e preservare il proprio fisico non dovrebbe essere una prerogativa solamente di un atleta magari professionista ma di chiunque pratichi questo sport, comunque potenzialmente pericoloso. Torno, per concludere ad un paragone che feci in un precedente articolo riguardo al mondo delle moto: una trentina di anni fa era normale vedere motociclisti senza casco o giubbotti o guanti, magari in calzoncini e maglietta; la moto era sinonimo di libertà assoluta per chi la praticava…esattamente come lo è oggi quando, pero’, è ormai assolutamente normale per chiunque pratichi questo sport ad ogni livello, proteggersi nei modi migliori e maggiormente efficaci.
Un Cavallo In Famiglia
Pubblicazione quotidiana registrata presso il Tribunale di Milano il 26.04.2017 al nr 153