“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: “la sicurezza passa anche attraverso l’educazione” a cura di Mario Catania
“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: “la sicurezza passa anche attraverso l’educazione”
a cura di Mario Catania
Scrivo, per certo, sull’onda dell’emozione di un accadimento odierno che davvero mi ha lasciato basito.
Come ho detto nel mio primo articolo di questa rubrica, io affitto un terreno per la mia cavalla, November Rain; questo terreno è stato da me attrezzato, da me curato e quanto altro. Tale spazio è adiacente ad un maneggio ma non appartenente ad esso, tuttavia, per cortesia nei confronti di un tizio che possiede dei cavalli ma non monta, concedo a lui e solo a lui, di potere mettere nel terreno i destrieri un’ora al giorno…. proprio per permettere loro di muoversi e sgranchirsi un po’. Per un paio di settimane ho avuto dei problemi logistici e di tempo, a causa della Scuola di Scrittura che sto curando, sicchè ho chiesto a questo…. “signore”… non certo di rinunciare a mettere i cavalli nel mio spazio ma solo di cambiare orario.
Bene…un giorno, oggi per me che scrivo, incontratolo al maneggio, dopo aver avuto cura di far mettere i suoi cavalli nel mio terreno mentre ero fuori, vengo preso a male parole, minacciato, inveito e… ciliegina sulla torta, quando mi avvicino per parlare, dopo una serie di insulti vengo colpito al volto con violenza tale da finire al pronto soccorso. Questo “signore” è lo stesso che, per spostare i suoi cavalli usa l’encomiabile metodo dell’…. “apro il paddock e li lascio correre” senza considerare che, così facendo, possono causare incidenti in altri paddock o farsi male loro stessi; numerose sono le scene di questo fenomeno che li rincorre in mezzo agli spazi comuni cercando di mettere loro la testiera; è lo stesso che li porta a mangiare liberi nei prati… senza considerare che, l’arrivo di un altro cavallo, un animale od altro, potrebbero causare situazioni molto ma molto pericolose.
Perchè dobbiamo arrenderci al pensiero che l’equitazione, un tempo, fosse uno sport da signori ed oggi debba essere lasciata in balia a ignoranti arroganti? Si, perchè, al di là del fatto culturale in sè, al di là di dover o voler prendere coscienza del fatto che si debba studiare, sempre e comunque, per affrontare qualsivoglia disciplina, anche sportiva, credo che non si debba mai prescindere dall’umiltà derivante dal rispetto reciproco e della reciproca convivenza. Signori come questo, in caso di incidente causato da un loro sciagurato, ineducato ed arrogante comportamento posseggono poi ancora la violenza verbale e morale di affermare: “che c…o me ne frega, sono assicurato”…. si’ perché lo so che a noi civili questa sembra una risposta priva di alcuna logica ma vi assicuro che è assolutamente veritiera di un mondo che con il nostro sport, davvero, non ha nulla a che fare.
Chiedo venia a tutti Voi se mi sono lasciato trasportare da un accadimento personale creando una piccola parentesi all’interno della rubrica del Commissario sulla Sicurezza ma ritengo che anche l’arroganza di chi si fa gioco delle regole del vivere civile, della convivenza e del rispetto costituisca un pericolo per un’esistenza sicura e certi soggetti andrebbero ghettizzati dalla società prima ancora che puniti da una legge della quale si fanno per certo beffe.