“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: la sicurezza è cultura, conoscenza, educazione.” a cura di Mario Catania

“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: la sicurezza è cultura, conoscenza, educazione.”
a cura di Mario Catania
Forse questo potrebbe addirittura diventare il nuovo titolo della “Rubrica del Commissario”… perchè ne sto facendo, lo ammetto, una crociata personale. Eh si, signori miei purtroppo giorno dopo giorno, comprendo come grandi tragedie, pericolosi incidenti, situazioni nelle quali nessuno di noi vorrebbe mai trovarsi, derivino, molto molto spesso, da comportamenti superficiali, maleducati od arroganti.
Tempo fa scrissi sostenendo la necessità di patenti od abilitazioni per potere uscire, magari da soli, con il prorio cavallo e qualcuno mi controbatté obiettando che in questo modo si sarebbe dato adito ad una sorta di “mercato delle patenti”; certo, nella terra di nessuno forse! Se, tuttavia, vivessimo in un sistema regolato da norme di diritto, una Federazione seriamente strutturata secondo regole ben precise, potrebbe far sentire forte la propria voce.
Patente non significherebbe, allora, “solo” abilitazione alla monta ma alla gestione completa di un animale che, se mal governato, puo’ rappresentare un pericolo per se stessi e per gli altri. Chiedo scusa a tutti Voi se scrivo di pancia ma lo spettacolo al quale, per l’ennesima volta, mi è toccato di assistere oggi al maneggio è stato agghiacciante: il solito menefreghista strafottente delle regole e noncurante di ogni possibile risvolto dei propri assurdi comportamenti, ha pensato, fregandosene delle richieste di tutti, gestore compreso, di liberarli, come suo solito, perchè…a lui piace vederli correre! Hanno iniziato a scorrazzare tra gli altri paddock (glisso su cosa sarebbe potuto succedere) e, dopo un quarto d’ora abbondante di inseguimento in tutto il maneggio, sono scappati per strada. A questo punto la domanda è una ed una sola: cosa sarebbe potuto accadere se qualcuno, magari anche a cavallo, fosse passato nel tratto di strada antistante considerando che essa stessa non è larga ed i due cavalli scossi non erano certo tranquilli? …Anzi, fossero stati scossi, per carità ci sarebbe stata una giustificazione! Solo ‘intervento dell’eterno Luigi che è riuscito a fermarli entrambi ha evitato gravi conseguenze ma mi chiedo davvero se sia possibile e giusto dover convivere con persone del genere! In assenza di una mano forte federale che vieti di gestire un cavallo come si possa fare con orsachiotto di peluche individui simili non avranno mai paura di nulla tanto…”sono assicurato”…e si, perchè è questa la loro risposta! Come se “essere assicurato” significasse potere correre ai 200 km/h in città, passare con il rosso, viaggiare in contromano. Cultura, signori, educazione e rinascita del nostro sport: non lasciamo che cada in mano a cafoni ineducati e prepotenti!