“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: Il cavallo giusto” di Mario Catania

“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: Il cavallo giusto”
di Mario Catania
Sicurezza significa anche conoscenza nel proprio cavallo e consapevolezza dei suoi pregi e dei possibili limiti. L’Equitazione di campagna, al pari di qualsiasi altra disciplina, necessita di compagni adatti alle nostre esigenze ed alle nostre capacità. Personalmente ritengo il Frisone il cavallo ideale per passeggiate nei boschi od in sentieri sconnessi e paragonerei questa razza ad una Rolls Roice anni novata…elegante, bella, forse un po’ scomoda: parliamo di un cavallo a sangue freddo, con piedi grandi e robusti che cammina alzandoli quasi al pari di uno spagnolo, particolare non indifferente quando si affrontano percorsi pieni di sassi e quanto altro. Arriviamo al nocciolo della questione: capita spesso di vedere montati in passeggiata cavalli da corsa, trottatori, galoppini, tutti purosangue comunque di non semplice gestione. Questi cavalli necessitano sempre di un cavaliere molto esperto non solo bravo a stare in sella ma pienamente consapevole delle potenzialità del proprio destriero ed in grado di gestire lui e gli eventuali accadimenti. Parliamo di cavalli che, fin da poco più che puledri, questo per i Trotter, sono stati messi su una pista di un ippodromo con l’unico target quello di superare il proprio avversario, se a questo aggiungiamo il fatto che siano cavalli a sangue caldo la “miscela esplosiva” è facilmente servita. I trottatori, in particolare, sono estremamente intelligenti e disciplinati, abituati ad un rigore quasi militare sin da piccoli ma che, così come i galoppini, ogni purosangue ed ogni “macchina da corsa”, devono essere tenuti sotto controllo entro un certo regime di giri sicché farli scaldare troppo potrebbe risultare estremamente pericoloso poiché quando l’adrenalina sale oltre ad una certa soglia rischiano di andare fuori controllo perdendo in pratica la possibilità di essere gestiti…il che può risultare davvero pericolosissimo! Dobbiamo ancora considerare che questi cavalli avranno anche un differente modo di agire all’incontro con altri loro simili ed alla sfida, tenderanno molto più di altri alla competizione ed al non rimanere indietro, in poche parole potrebbero diventare molto difficili da contenere. Tornando al paragone con le automobili, al commissario sempre care, non si può pensare di mettere una formula uno in mano a chiunque e, certi cavalli, senza timore di smentita possono essere paragonati a macchine da corsa. Parlando dei Frisoni ho poi ancora accennato al paragone con gli spagnoli per il fatto di alzare in maniera evidente i piedi: anche questo è un particolare da non sottovalutare. Un cavallo da ippodromo, un trottatore in particolare, alzerà molto poco i piedi tendendo piuttosto a farli passare a filo del terreno il che potrebbe essere causa di incespicamento…ed un cavallo che inciampa ai venti all’ora non è davvero una bella esperienza: vi sembrano pochi 20 km/h a cavallo? Vi assicuro, invece, che è una gran bel viaggiare,non auguratevi mai che il vostro purosangue raggiunga le velocità che avrebbe toccato in pista ( parliamo di 58 km/h circa): a quel punto non sarete più in grado di fermarlo. Impossibile per certo in queste poche righe elencare tutte le caratteristiche di ogni razza con i rispettivi pro e contro ma il consiglio finale rimane lo stesso: scegliere sempre un cavallo adatto alle proprie esigenze e capacità. Nel prossimo intervento vorrei parlare di “purosangue”, dei tre significati di questa parola, delle sue tre accezioni: questione forse meno legata alla sicurezza e più alla cultura ma, come ho detto in precedenza, sicurezza e cultura spesso coincidono.
[Nella Foto November Rain e la sua amica “spagnola” Ceres…non proprio due cavalli per tutti]