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Home›Senza categoria›“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: A cavallo con attenzione” di Mario Catania

“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: A cavallo con attenzione” di Mario Catania

By admin
4 Novembre 2017
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“Le inchieste del Commissario Ferrante Martini: A cavallo con attenzione”
di Mario Catania

Diciamo la verità: noi tutti, uomini e donne di cavalli, ci sentiamo un po’ offesi da molti che, non conoscendo alcunché del nostro sport , non di rado, esordiscono nei discorsi con frasi del tipo…”Tanto fa tutto il cavallo”…
Proprio da una discussione simile è nata l’idea per questo nuovo articolo del Commissario: benché io abbia lavorato molto in campo, sia in piano sia con gli ostacoli, ormai mi sono, come forse saprete, dedicato all’Equitazione di campagna, ma sono fermamente convinto che non esista “un’Equitazione priva di fatiche e di rischi”. A mio modesto parere i pericoli maggiori possono essere rappresentati da mancanza di attenzione, stanchezza, carenza di riflessi, poca elasticità (nel caso estremo di una caduta) e inesperienza. Per quanto riguarda “l’esperienza”, credo vi sia sempre da imparare e personalmente sono rimasto colpito dalla freddezza di Marco Kutscher in Piazza di Siena quando da terra, con in cavallo sopra di sé, ha avuto la lucidità di tenerlo con la propria gamba sinistra e spingerlo con il braccio sinistro in modo da indicargli in pratica dolcemente la direzione dove coricarsi…. Il cavallo, da par suo, ha immediatamente recepito e si è evitata quella che sarebbe potuta essere una vera e propria tragedia; per ciò che concerne attenzione, stanchezza fisica e mentale, riflessi ed elasticità credo invece che un buon lavoro fatto di ginnastica e alimentazione possa senza alcun dubbio aiutare. Credo occorrerebbero almeno un paio di capitoli di un libro dedicato per poter elencare tutte le possibili situazioni di difficoltà causate da carenze fisico/atletiche di cavaliere o cavallo. Preparazione e alimentazione per l’Endurance non potranno essere uguali a quella per il Dressage o per il Salto, né tanto meno a quella dedicata per un Galoppino od un Trottatore in ippodromo: a proposito, lo sapete che i cavalli all’ippodromo sono sottoposti a prelievo di sangue quattro volte al giorno in modo da poter regolare per essi la tipologia migliore di alimento istante per istante? Se vi potrà interessare, proseguiremo il discorso, ma per il momento vorrei limitarmi alla forma fisica di noi cavalieri e amazzoni con una mia idea assolutamente personale e, come tale, opinabile e apertissima a critiche e dissensi: personalmente ritengo che l’elasticità muscolare derivante dallo stretching sia un fattore assolutamente essenziale, sia per evitare fastidiosi dolori da indolenzimento postumi sia per aiutarci nel caso estremo di una caduta. Una piccola curiosità derivante da un’altra mia passione, lo sci: molti discesisti si allenano con le arti marziali proprio per il caso di cadute, poiché pare che l’elasticità, la capacità di non irrigidirsi, il lasciarsi andare quasi a peso morto possano fare la differenza tra un grave infortunio e un trauma magari lieve. Partiamo allora dalla risposta che mi è stata data da un grandissimo campione di sci alpino e amico, Alberto Tomba, quando una sera davanti a una birra gli chiesi cosa pensasse uno come lui nell’esatto istante in cui stesse realizzando di stare per cadere: Alberto mi rispose che in quei momenti pensi solo a stare in piedi fino all’ultimo e nulla più. Trovo che questa sia la vera risposta di un Campione poiché, quando il fisico sembra poter cedere, forse “solo” la forza della mente ci può tenere in piedi e in sella dandoci la capacità di opporre la giusta reazione a una determinata azione del cavallo; se, però, la caduta dovesse essere assolutamente inevitabile, ecco che, allora, una buona elasticità muscolare potrebbe tornarci utile sempre a patto che la fortuna non ci volti le spalle. Quando parliamo di Equitazione parliamo di sport e, purtroppo, nel mio ambito ho potuto vedere tanti incidenti causati dal calo di attenzione: uscite dopo grigliate infinite dove il vino non si è certo fatto desiderare sono per certo stimolanti ma, così come potrebbe accadere in macchina, in moto o in bicicletta, le conseguenze potrebbero risultare molto molto gravi. Non dimentichiamoci mai che la nostra passione è rappresentata da uno sport fatto di e da binomi, una parte dei quali, il cavallo, ha per certo sensi e sensibilità superiori ai nostri e che, proprio per questa ragione, può essere soggetto a paure che noi nemmeno possiamo immaginare; vi prego di ricordare che è quello il momento di maggiore pericolo e sarà quello il momento in cui lui o lei avranno maggiormente bisogno della nostra forza mentale e della nostra sicurezza. A questo proposito, poiché si sta avvicinando la stagione calda…. beh…. almeno lo speriamo anche se questo folle tempo per certo saprà riservarci sorprese…. vorrei ricordare di porre particolare attenzione ai possibili colpi di calore, perché il cosiddetto “scaldone” può portare a conseguenze anche importanti come la perdita dell’equilibrio, per le quali possono occorrere settimane al fine di recuperare una forma accettabile e per chi, come me, pratica l’Equitazione in libertà suggerirei di fare molta attenzione anche ai diserbanti non di rado sparsi in questi mesi ai bordi delle strade di campagna: non permettere al nostro cavallo di mangiare indiscriminatamente può essere, più che un segno di disciplina, un sostanziale aiuto al suo benessere poiché le intossicazioni da erbe o antiparassitari non sono certamente da sottovalutare.

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