“Il Veterinario e la compravendita” a cura di Giulia Fiocchi

“Il Veterinario e la compravendita”
a cura di Giulia Fiocchi
La visita di compravendita è un atto non obbligatorio ma fortemente consigliato prima dell’acquisto di un cavallo, in quanto permette di valutare lo stato fisico dell’animale e avere un referto di partenza, correlato di documenti diagnostici a a cui far riferimento in caso di eventuali infortuni/problemi successivi.
Il veterinario è tenuto a controllare il passaporto e identificare l’animale tramite lettura di microchip e/o controllo del pupazzetto.
Effettuare un esame obiettivo generale dell’animale, che comprende l’osservazione delle mucose esplorabili e il rispettivo tempo di riempimento capillare, valutare i linfonodi , misurare la temperatura, controllare le giugulari( per ricercare eventuali segni di iniezioni e valutarne il corretto riempimento e svuotamento), auscultare cuore e polmoni a riposo, valutare la vista e la risposta pupillare a stimoli luminosi e controllare la tavola dentaria.
Osservare scrupolosamente l’animale in stazione alla ricerca di cicatrici occulte (coliche, nevrectomie, interventi chirurgici ecc ecc), fiaccature, edemi o segni sospetti; è importante avere la possibilità di valutare il comportamento dell’animale anche in box per avere la possibilità di riscontrare eventuali vizi redibitori non evidenziabili se io cavallo è al di fuori dal box ; ricordo che è possibile denunciare un vizio redibitorio solo se esso compare entro UN ANNO dall’acquisto, ma che questo deve essere denunciato al venditore entro e non oltre OTTO GIORNI dalla scoperta di tale difetto (articolo 1496 del codice civile, relativamente alla compravendita di animali).
Eseguire un esame obiettivo particolare dell’apparato locomotore, prima in stazione -osservazione della postura e degli appiombi, controllare la mobilità di collo e colonna vertebrale ed eventuali risposte algiche , palpazione degli arti valutando polso, calore, gonfiori sospetti, e e dei piedi con la tenaglia-, e poi in movimento -valutando il cavallo al trotto in linea di terreno duro, poi in circolo , poi linea su terreno morbido poi in circolo-;
quindi nuovamente auscultare di cuore e polmoni sotto sforzo dopo qualche minuto di galoppo su terreno morbido. Vengono in seguito eseguiti i test di flessione sui quattro arti.
Se vengono riscontrate delle irregolarità in questa prima fase della visita generalmente non si indaga ulteriormente a meno che l’acquirente non lo richieda espressamente, mosso da un forte interesse per l’animale. Se invece tutto è positivo si procede con esami diagnostici quali radiografie ed ecografie.
Una visita di compravendita DI BASE conta un minimo di 14 rx, ma nulla vieta a nessuno di chiedere quante più proiezioni possibili, indipendentemente dal valore e dalla destinazione d’uso del cavallo. L’esame ecografico, non meno importante delle rx , permette di valutare i tessuti molli , quindi tutta la parte di tendini e legamenti che non possono essere valutati con l’esame radiografico, specifico solo per il tessuto osseo.
Altri esami che si possono aggiungere sono analisi del sangue (emocromo e biochimico) e delle feci che possono dare indicazioni importanti per la sua medicina interna, ecografia completa dell’addome, elettrocardiogramma e ecocardiogramma ed endoscopia alle vie aeree superiori.
Per quanto riguarda la ricerca di residui farmacologici o di sostanze dopanti la richiesta è sempre a discrezione dell’acquirente.. Grande influenza ha il rapporto con il venditore, ma soprattutto bisogna tenere conto della provenienza del cavallo! Ci sono farmaci che restano in circolo anche molti mesi, mentre magari il cavallo in questione è arrivato in scuderia da qualche giorno e non si conosce nulla circa la sua storia precedente e potrebbe capitare che sia stato sottoposto a cicli di antinfiammatori per coprire alcuni difetti; oppure che sia stato calmato per una prova più serena; oppure che sia stato sottoposto a cure ormonali che verrebbero rilevate in un eventuale esame antidoping in concorso , la cui responsabilità ricadrebbe solo ed esclusivamente sul cavaliere, che potrebbe trovarsi appiedato per un fatto non commesso.
Tutto ciò per dire che il proprietario richiede una visita ad un medico veterinario IPPIATRA, la cui accuratezza è spesso erroneamente messa in relazione al valore commerciale del cavallo poiché quanto più è scrupolosa tanto più alto è il costo… ma tante più informazioni si raccolgono, quanto più si avrà la certezza di portarsi a casa un cavallo sano..perché mantenerne uno sano costa esattamente come uno patologico, e i soldi risparmiati in una visita saranno poi spesi successivamente..
L’accuratezza di una compravendita dipende da quanto un acquirente vuole avere certezze in più sul suo futuro acquisto.
Viene quindi redatto un certificato medico con quanto riscontrato e richiesto al momento della visita di compravendita, e dichiarata l’idoneità fisica al futuro utilizzo.
È anche vero che un cavallo psicologicamente qualitativo spesso supera alcuni limiti fisici con il carattere, ma non è competenza del veterinario tenere conto delle sue performance, poiché viene considerato esclusivamente lo stato di salute ed eventuali rischi di futuri inconvenienti.
Qualora il veterinario certifichi la NON idoneità di un cavallo, e l’acquirente decida comunque per l’acquisto, esso non si assume alcuna responsabilità.
La visita di compravendita è generalmente a carico del richiedente indipendentemente dall’esito, a meno di accordi precedenti intercorsi tra le parti.