“I 5 sensi del cavallo” a cura di Giulia Fiocchi

“I 5 sensi del cavallo”
a cura di Giulia Fiocchi
LA VISTA
Gli occhi dei cavalli sono posizionati ai lati della testa e questo permette loro di avere una visione periferica perchè è un animale-preda.
I cavalli usano la visione monoculare e binoculare, ossia possono isolare la vista di un occhio dall’altro, piuttosto che usare entrambi gli occhi insieme.
Il campo visivo per ciascun occhio spazia dai 130° ai 140° per occhio, per un totale di 260°-280° . Il cavallo può quindi vedere di fronte, di lato e indietro.
Nella visione binoculare invece il campo visivo spazia dai 75° ai 95° di fronte al muso, sovrapponendo le immagini sviluppate da entrambi gli occhi.
Sommando i campi visivi avremo una visuale totale di 345°-355° e una zona cieca che varia tra i 5° e i 15°.
Le zone cieche sono : direttamente dietro il corpo (coda) ; sotto la testa o il naso; davanti alla fronte; e sul dorso , vicino al garrese.
Inoltre il cavallo ha un’ottima visione notturna, pari a quella di un gufo o di un cane, ma minore rispetto ad un gatto o ad un pipistrello.
I cavalli oltre alla gamma di sfumature di grigio, riescono a percepire anche alcuni colori, seppure non raggiungano la scala cromatica dell’uomo.
L’UDITO
L’apparato uditivo dei cavalli è simile a quello di tutti gli altri mammiferi , MA il cavallo possiede le orecchie più mobili in assoluto. I padiglioni auricolari infatti sono in grado di ruotare fino a 180° e di captare i rumori nelle più varie direzioni.
I cavalli sentono i rumori a distanze molto maggiori e a volumi molto minori rispetto all’essere umano e riescono anche a percepire alcune vibrazioni tramite gli zoccoli, i peli tattili del muso e i denti mentre pascolano.
L’OLFATTO
L’olfatto è il senso che utilizzano i cavalli per riconoscersi tra di loro, per esaminare gli alimenti, l’acqua di abbeveraggio o ancora odori particolari (disinfettanti, spray antimosche, ecc ecc).
L’olfatto ha sede nelle narici del cavallo, che possiedono una superficie umida molto ampia sulla quale vengono captati gli odori dai recettori e decodificati successivamente dal cervello.
Quando un cavallo percepisce un odore molto forte (piacevole o fastidioso) assume l’atteggiamento di Flehmen: il cavallo piega all’indietro il labbro superiore mostrando i denti, per far si che l’odore particolare venga spinto e sigillato all’interno delle narici, dove raggiunge l’organo vomero-nasale, responsabile dell’elaborazione diretta e rapida dei dati.
IL GUSTO
Il gusto ha sede sulle papille gustative presenti sulla lingua, sul palato e nella gola, ricche di recettori che inviano dati da elaborare al cervello, proprio come negli altri quattro sensi. Il cavallo gradisce i gusti salati e quelli dolci e riescono ad essere molto selettivi qualora ci fosse qualche alimento sgradito all’interno della pietanza.
IL TATTO
I cavalli hanno una sensibilità tattile molto sviluppata, che dipende dallo spessore della pelle, dal pelo e dal tipo di recettori presenti sulle varie parti del corpo.
Le aree più sensibili sono il muso, le orecchie, il garrese, l’addome, la regione inguinale, il pastorale e la corona.
Le vibrisse (i peli presenti su naso, labbra e occhi) sono antenne che aiutano il cavallo a orientarsi e a capire quanto spazio ha a disposizione attorno alla testa, al fine di evitare ostacoli o oggetti pericolosi.