“LA DIVULGAZIONE DEL SAPERE A TUTTO TONDO” di Barbara Agostoni

“L’ internazionalità di Francois Baucher in Italia: la divulgazione del sapere a tutto tondo”
Francois Bancher parlava raramente della sua giovinezza e del debutto della sua carriera. Non ha mai cercato di dissimulare le sue origini, per altro modeste. Era figlio di un negoziante di vini in Rue De Boucheries a Parigi ma fu sempre molto riservato per tutto cio’ che concerneva la sua vita privata.
Fin all’ infanzia Baucher era particolarmente preso dagli spettacoli quotidiani degli esercizi equestri. Al tempo nelle Scuderie Reali, a due passi dalla casa del futuro maestro, si era organizzata “La Scuola Nazionale di Equitazione”.
Essa raggruppava , dopo il caos della Rivoluzione (1789), tutto il materiale dell’ antica accademia andato disperso nei tormenti della sommossa.Uno degli zii di Baucher, sul quale non si hanno notizie, era al servizio del Principe Borghese e dirigeva le scuderie a Torino.
Il principe entro’ a far parte della famiglia imperiale grazie al matrimonio con Paolina Bonaparte e sposto’ le scuderie a Milano. Fu proprio in quel momento storico che il loro direttore torno’ in Francia per cercare dei cavalli e del personale. Al suo ritorno in Italia porto’ con sé il nipote Francesco. Sotto la direzione di suo zio il giovane Baucher “lavoro’ con ardore infaticabile”, come affermo’ più’ tardi il Generale L’ Hotte. Fu sicuramente grazie a questo zio che apprese l’ equitazione e la sua prima formazione in ambito dei cavalli. Lo spirito curioso ed osservatore di Baucher né fara’ poi in seguito un personaggio molto singolare e di grande ingenio. Non manco’ di essere attirato dalle capacità del grande cavaliere italiano Mazucchelli, a quel’ epoca all’ Accademia di Milano.
Storicamente non si sa’ se il talento di Baucher fu mai influenzato da questo cavaliere e specialmente in quale misura.
Certo è che la genialità di Baucher é stata tanto ammirata quanto discussa ed é stata qualificata dal Generale L’ Hotte come “il genio equestre più’ eccezionale che sia mai esistito”.
Cosa resta attualmente dell’ opera immensa di questo straordinario innovatore che ha rivoluzionato l’ equitazione del diciannovesimo secolo? La realtà è che il Boscerismo ha fatto uscire dal letargo un universo equestre che stava sonnecchiando tra l’ ammirazione incondizionata di Versailles, di Vienna e la nascente equitazione sportiva e militare.
Quello che oggi viene chiamato “Bauchérisme assagi” , ovvero “moderato”, è il risultato della sapienza di Baucher che, con la sua innovazione equestre ha saputo anticipare e divulgare attraverso i secoli un’ equitazione ragionata e specialmente “sentita”. Il nodo odierno, in particolare in Italia, è quello di fare dell’ equitazione boscerista un metodo “meccanicistico-scientifico”, tralasciando il cuore della ragione della sua equitazione che, in verità, non era “per tutti” come asseriva il Generale L’ Hotte.
Francois Baucher stesso si avvaleva di allievi molto talentati e sosteneva l’ importanza della lezione privata in un momento storico in cui bisognava istruire gli eserciti.
Per codificare la genialità e , specialmente, il messaggio del Maestro “il cavallo lavora in libertà sorvegliata”.
La grande lezione di Baucher ai cavalieri di dressage attuali é di far loro sentire che, in ambito dell’ equitazione sapiente, non c’è “arte” se non c’é “leggerezza”, a condizione che la stessa si sviluppi con il tempo, su di una muscolatura ben sviluppata. (Colonnello Jean de Saint-André, écuyer en chef Cadre Noir, Saumur 1978)
Con la sua innovazione Baucher reintroduce l’ equitazione sapiente in ambito circense e ne fa l’ epicentro di dimostrazioni pubbliche per tutto il diciannovesimo secolo.
Se il metodo di Baucher non riesce ad assecondare la supremazia militare, é certo che il circo riconosce la qualità della sua arte senza pero’ contribuire agi écuyer dell’ epoca
L’ idea di proporre la diffusione del sapere attraverso il divertimento’, drenerà una clientela di nicchia alquanto esigente ( politici, giornalisti, buona società) e porterà una “ventata di novità” nella società borghese dell’ epoca. In particolare verso le donne in ambito circense, che saranno istruite dallo stesso Baucher e dai fanciulli che, per la prima volta usciranno a divertirsi guardando uno spettacolo equestre , avente come scopo una divulgazione culturale.
Se riportiamo questo concetto ai nostri giorni, possiamo comprendere come sia “di pochi” acquisire la positività circense. Essa dovrebbe racchiudere non solo l’ addestramento tecnico, ma la fusione di due volontà o meglio, “l’ incontro di due anime” come asserivano Alojs Podhajsky e Nuno Oliveira, famosi cavalieri ed eredi del grande Maestro.
Questo incontro predilige numerosi punti in comune. L’ equitazione odierna sembra spesso non ricordare l’ importanza del “dialogo”, slittando purtroppo e spesso in un “monologo”, che abbandona il principio dell’ economia delle forze.
L’ approfondimento fra l’ arte dell’ equitazione circense fondata da Baucher e l’ equitazione di dressage moderno fa riflettere.
In particolare é molto interessante la testimonianza di numerosi Maestri moderni, che hanno avuto la sensibilità di riportare il messaggio di Baucher ai nostri giorni. Questo messaggio non é solo letterario ma “pratico”. Esso ci fa capire e specialmente “sentire” la qualità di un’ arte equestre tutt’ oggi vivente, in cui la grazia del gesto sta a significare la costante ricerca della perfezione
BARBARA AGOSTONI
Traduttore (sintesi di libri) in ambito equestre, teologico e paramedico.
Consigliere SIAEC per dieci anni, ha scritto e scrive regolarmente sul giornale Equitazione Sentimentale
Ideatrice della terapia non scientifica contro il cancro: “Quando i cavalli curano”, presentata due volte (2009-2019) durante il simposio del Gruppo interesse oncologia Ticino.
La terapia é stata poi nuovamente discussa in vari ambiti che riguardano il benessere uomo-animale.
Ideatrice della Scuola Equitarmonia che si propone di avvicinare, curare e conoscere la parte più’ recondita di uomo e cavallo: l’ anima
Vive e lavora dal 2007 presso la scuderie La Prella di Genetrerio nel Cantone Ticino (Svizzera)