“WELCOME ROME, PICASSO” di Glauco L.S. Ricci

Si racconta che un giorno il grande artista spagnolo Pablo Picasso decidesse di fare visita alla città capitolina. L’amministrazione comunale, venuta a conoscenza dell’evento davvero onorante per la città, decise di esporre uno striscione di benvenuto direttamente sulle mura dell’albergo da lui prescelto per il soggiorno. “Welcome Rome, Picasso”, recitava lo striscione. Nel tripudio generale per l’avvenimento e nel susseguirsi di manifestazioni ad esso collegate, che davvero entusiasmarono tutta la cittadinanza, ci fu qualcuno che notò una strana assonanza, davvero poco garbata, nello striscione: Rome Picasso…, chiunque avesse conosciuto un po’ d’inglese poteva coglierla. Quello era, per costoro, il vero fatto da sottolineare, l’assonanza, l’errore, il “rompicasso” insomma. Niente valeva l’avvenimento e la sua indiscutibile significatività e bellezza al confronto. E si racconta che cominciò anche a piovere, quell’acqua augurata da chi voleva bagnare e cancellare quello striscione e quell’evento. Welcome Rome, Picasso.