“CREDO SIA STATO DESTINO” di Martina Napoleone

Le Storie di Ucif
“CREDO SIA STATO DESTINO”
di Martina Napoleone
Da quando è morto Lugano’ ho smesso di montare…
Non ho percorso per circa 1 anno la strada che conduceva al maneggio.
Sono stata così tanto male che era come se mi avessero strappato via l’anima.
Ho sempre pensato che quando si monta al cavallo si affida la propria vita, qualsiasi animale sente le nostre sensazioni ma al cavallo ci stai sopra e lui lo sente, non c’è frustino o sperone che lo fa andare se tu per primo non sei convinto di andare quindi quando perdi un cavallo davvero muore una parte di te, la parte che gli avevi affidato, muori un po’ anche tu.
Beh, quel cavallo a modo suo, in un modo davvero sia fisicamente che mentalmente doloroso mi aveva insegnato tanto, fiducia, tenacia, mi aveva insegnato ad andare oltre, oltre me stessa, mi aveva davvero spinto quasi anzi sicuramente mi ha obbligato a buttare il cuore oltre l’ostacolo, a volare…
Eppure quando te ne sei andato si è tolto anche un “peso” il peso di subire un equitazione così “sbagliata” così distante da quello che sn io, quella che sono ogni giorno io coi miei cani: semplicemente la vera me.
Ogni volta che montavo mi sentivo così inadatta perché per loro ero sempre io il problema.
Io avevo troppa paura. Io andavo a rilento x i loro ritmi nel fare lezione, io rispettavo il cavallo se lo vedevo stanco o magari con un taglio io nn lo volevo montare… vedevo qualcosa che però non capivo perché nessuno me lo spiegava perché a tutti i costi bisognava galoppare, rispettare l’ora di lezione, passare il campo entro una certa ora, provare a montare un altro cavallo perche quello non andava più bene e io mi sentivo inadatta, in difetto..
Invece poi sei arrivato TU e Solo ora capisco che non mi poteva capitare cavallo più adatto.
Sono stata così tante volte in crisi perché non mi sentivo alla tua altezza, perché non riuscivo più a mettere una capezza, a tenere la lunghina senza tremare, ad uscire dal paddock senza che mi esplodesse il cuore…
Avrei voluto mollare perché non mi sentivo all’altezza di avere un cavallo così speciale, un grande campione. Un cavallo che ha vinto tanto e ha dato tanto. Il cavallo di una carissima amica così brava nell’equitazione.
E invece ogni giorno mi aiuti, mi comprendi anzi, anche tu stai ritornando ad essere quello che TUTTI I CAVALLI DOVREBBERO ESSERE… semplicemente un cavallo.
Le nostre ore sono fatte di carote, mele, passeggiate nel prato, docce, grooming… ti spaventi tu e mi spavento io e insieme impariamo davvero a regolarci e a conoscerci.
Mi è stato detto che il tuo sguardo e’ triste, e lo confermo, sembra davvero che ti sia stato strappato via qualcosa e col tempo sto vedendo che anche tu inizi a fare il cavallo, fa ridere però è così perché davvero con me ti esprimi cosa che invece all inizio non facevi, mi stavi alla larga saltavi sempre in aria ora invece mi cerchi, ti appoggi alla mia spalla, ti fai curare se stai male, se ti spaventi ti affidi, se ti gratto le guanciotte alzi gli anteriori per chiamarmi come a dirmi, fallo ancora dai…
Posso davvero dire che sei il cavallo che tutti dovrebbero avere perché tu hai da insegnare e con me lo stai facendo. Però anche io ti sto insegnando, ti insegno che ora con me davvero puoi fare il cavallo, che se non vuoi uscire o sei stanco io non ti costringo, insieme piano piano facciamo le nostre cavolate però sono belle, sono naturali e sono senza pretese da ambedue le parti…
Beh si, questo è il mio nuovo modo di vivere il cavallo. Questo è il modo che mi fa sentire al mio posto e sinceramente? Credo faccia davvero sentire Ceylon al suo di posto e questa è la cosa che mi rende più orgogliosa perché credo che sto facendo una cosa davvero meravigliosa per lui e lui la sta facendo a me..