Le Storie di Ucif “I MIEI AGONISTI” di Valentina Di Vito

Le Storie di Ucif
“I MIEI AGONISTI”
di Valentina Di Vito
Spero che il post non risulti noioso e prolisso. Purtroppo leggo spesso accuse rivolte a chi fa agonismo, partendo dal presupposto che un agonista sia per forza di cose un sadico e un egoista che maltratta i cavalli per il proprio tornaconto.
Beh, io ho due Cavalli che fanno agonismo, pur non praticandolo in prima persona: un pony (in foto), che è stato il compagno di gare di mia sorella, e il suo attuale Cavallo da concorso.
Mangiano tre volte al giorno, escono regolarmente, cerchiamo di allenarli in modo progressivo senza strafare, cosicché possano mettere su muscoli in maniera corretta, li montiamo in luoghi e su terreni diversi per non annoiarli, li copriamo quando fa freddo e li docciamo quando fa caldo, li puliamo prima e dopo la lezione. Vedono regolarmente il dentista, il maniscalco e il veterinario. Chiunque, nel maneggio dove montiamo, potrà dirvi quanto li curiamo, e che siamo le prime ad arrivare e le ultime ad andarsene. Il pony ha lo stesso filetto da 6 anni, il Cavallo lo stesso morso spagnolo da 2. Non usiamo redini di ritorno e affini, ma non condanniamo chi lo fa purché sappia utilizzarli correttamente. Entrambi vengono montati con gli speroncini a goccia. Hanno due caratteri completamente diversi che vanno interpretati in maniera differente: il piccolo è lunatico, tende a “giocare”, tendenzialmente non ti aiuta; quando lo abbiamo preso era un mezzo disastro, non faceva nemmeno gli alt e teneva la testa sempre per aria. Chi lo ha conosciuto dal principio conosce il progresso che c’è stato. Con il tempo ha imparato a fidarsi, adesso posso chiamarlo dal fondo del paddock e lui mi trotta incontro anche se rimane una “testa calda”. Il grande invece ha un cuore d’oro, ha sempre fatto agonismo e sono sicura che sia sempre stato trattato da re da tutti i suoi precedenti cavalieri perché è molto sereno, mi fido a lasciarlo tenere alla figlia del mio istruttore che ha 10 anni e spesso mi capita di girarlo alla corda in capezza; tuttavia ha comunque una sua personalità, non è un giocattolo. Non li sottoponiamo a sforzi inutili e li montiamo solo se sono al 100% della forma, eppure è capitato che siano stati male anche loro.
Non ci crediamo ne’ perfette ne’ migliori degli altri, cerchiamo solo di dare loro il meglio che siamo in grado di offrire; conosco molte altre persone che si comportano nella stessa maniera, agonisti e non, che montano all’inglese o all’americana, con imboccatura o in bitless, ferrati o scalzi.
Se ho visto/sentito dire di agonisti maltrattare i loro Cavalli? Sì. Non agonisti invece? Pure. Da chi li infiltrerà tutte le settimane a chi galoppa pancia a terra sui sassi, a chi li butta nel fango pieni di ragadi (ma almeno ” vivono secondo natura”), ecc.
Maltrattare o meno i propri Animali non ha nulla a che vedere con l’essere agonisti. Tutto sta nella nostra coscienza, nella voglia di imparare e informarsi costantemente per offrire sempre e solo il meglio ai nostri cavalli, nell’umiltà di decidere che “oggi no, il Cavallo non è in forma quindi non lo monto e/o non lo faccio partire in percorso”. Sta a noi decidere se essere Cavalieri o proprietari di equini.
Ps: lo so, lo so, nella foto ha la capezza per tenergli su la frangia anti-mosche. So che non si dovrebbe fare e chiedo venia.