“Gli imprevisti? Capitano!” di Lucrezia Amendola

“GLI IMPREVISTI? CAPITANO!”
di Lucrezia Amendola, Gruppo Facebook Ucif
Ciao a tutti, volevo raccontare la mia esperienza grazie al cap. Premetto, il mio cavallo in passeggiata è il più bravo e tranquillo del mondo, mai uno scherzo, uno scarto, al galoppo ascolta quello che chiedi, se lo lasci correre appena riprendi un po’ si rimette tranquillo e in ordine perché davvero, in campagna ha un temperamento straordinario. La scorsa volta sono andata in passeggiata con una mia amica, il suo cavallo è un po’ meno tranquillo, ma io so che del mio ci si può fidare, se non fosse che ad un certo punto l’altro cavallo ha tirato una sgroppata ed il mio, assolutamente convinto che fosse per lui e che l’altro cavallo avesse un’incredibile voglia di giocare proprio in quel momento, ha iniziato a sgroppare a macchinetta ininterrottamente al galoppo, portando il posteriore a destra e sinistra oltre che in alto, e un po’ ho resistito, ma dopo la quarta che faceva di fila, io già squilibrata in avanti per il galoppo spedito, volo giù, rotolo come mi hanno sempre insegnato a cadere, non mi faccio niente, se non un incredibile colpo di testa contro la terra. Inutile dire che se non avessi avuto il cap probabilmente non sarei ancora qui. Mal di testa per tre giorni, e io che rimonto a cavallo e faccio galoppo di nuovo subito dopo (eh no, non si lasciano le cose a metà, dovevo proprio farlo anche all’altra mano, solo senza sgroppate e cagate varie), accompagnata dalla faccia del mio amico equino che sembrava dirmi: ehi, non ti sei mica fatta male? Io non volevo…
Morale della favola:
Mettete sempre il cap, per quanto tranquillo e pacioccoso possa essere il vostro amico equino, gli imprevisti sono appunto “imprevisti”, capitano.