“IO E I CAVALLI DEL CATRIA” di Giacomo Romitelli

Ucif ha il piacere di incontrare Giacomo Romitelli che abbiamo conosciuto in una bella puntata della trasmissione Linea Verde
“Ho ventinove anni e la mia famiglia alleva Cavalli del Catria da cinque generazioni. Vivo a Chiaserna di Cantiano, alle pendici del Monte Catria, nella Provincia di Pesaro Urbino, dove mi prendo cura dei nostri circa 250 Cavalli di razza Catria”
Giacomo, come ti sei avvicinato al mondo equestre?
“A dire il vero, mi sono trovato in questo mondo. Mio padre Fausto Romitelli ha una grande passione per i Cavalli che ha allevato da sempre, per cui fin dai primi mesi di vita sono stato a contatto con questi splendidi Animali”
Cosa ti piace di più e cosa di meno di questo mondo?
“Io vivo il mondo equestre in maniera un po’ atipica poiché i Cavalli del Catria vivono principalmente allo stato semibrado, per cui gran parte del mio lavoro è spesso fare lunghi trekking in montagna, le cosiddette “transumanze”. Di conseguenza, non vivo molto la vita in maneggio, se non quando mi dedico al primo addestramento dei nostri Cavalli, che viene fatto utilizzando tecniche di doma dolce”
Qual è il tuo rapporto con i Cavalli?
M’impegno ogni giorno per essere un buon insegnante per loro, una sorta di guida, di facilitatore per aiutare i Cavalli a trovarsi nel miglior modo possibile in un mondo principalmente gestito da noi uomini con le nostre regole. Ai Cavalli del Catria che scegliamo per la doma, la vita cambia in pochi giorni dato che passano da pascolare liberi in montagna a una vita di scuderia che si propone di essere un periodo di formazione per loro: quindi, il mio lavoro è aiutarli ad accettare questo cambiamento. Dal momento in cui si fidano di me, cambiando atteggiamento nel giro di pochi giorni, mi sento in dovere nei loro confronti di persona giusta che li merita e con cui possono essere felici”
I Cavalli del Catria: raccontaci delle loro origini, della loro storia e del loro futuro
“Il Cavallo del Catria prende il nome dal massiccio del Monte Catria, situato nell’appennino Umbro Marchigiano. I primi documenti ritrovati nel Monastero di Fonte Avellana che testimoniano la presenza di questi Cavalli nei nostri territori risalgono all’anno 1.000: in questi documento è scritto che le Signorie del futuro Ducato di Urbino venivano a prendere i Cavalli in queste zone. Nei secoli, il Cavallo del Catria, oltre che un importante mezzo di trasporto, è stato un fondamentale compagno di vita degli abitanti della montagna, trasportando sul proprio dorso ogni genere di bene: in primis legname e carbone, ma anche fieno e cereali. A partire dai recenti anni ’80, è cominciato un progetto volto a uniformare la razza e a ottenere il riconoscimento ufficiale che è arrivato intorno agli anni duemila. In seguito, in collaborazione con l’Università di Camerino, è stato fatto un lavoro di miglioramento genetico per aumentare l’altezza media delle fattrici e degli stalloni e rendere i Cavalli del Catria più sportivi ed adatti ai trekking montani. L’altezza media delle femmine è 1.50 metri mentre i maschi sono circa 1.55 metri. I mantelli permessi dal regolamento per ottenere il passaporto verde di razza “Catria” in selezione sono baio, morello e sauro ma quest’ultimo non può essere accettato per gli stalloni da riproduzione”
Quali sono le origini e il significato della transumanza?
“I nostri territori montani sono da secoli abitati da persone che lavorano in montagna e abituate a viaggiare, a causa degli inverni freddi e delle precipitazioni nevose che impedivano il loro lavoro. Quindi, molti boscaioli e pastori partivano con il loro Animali in autunno dalle zone del Monte Catria, del Monte Nerone e dei paesi limitrofi per andare a lavorare in zone più miti. La meta più frequente era la maremma, sia toscana sia laziale. Questo spiega alcune linee simili al Cavallo maremmano di una volta nel Cavallo del Catria, sebbene con un’indole più docile. Al giorno d’oggi, queste lunghe transumanze dalle Marche alla maremma non avvengono più ma continuano quelle in cui si spostano le mandrie dai pascoli montani ai terreni più bassi per il periodo invernale e viceversa. La vita in montagna li aiuta a sviluppare delle doti di forza, resistenza e intelligenza poiché devono conoscere i pericoli connessi a essa. Questo allenamento, che comincia fin dalla nascita, li rende unici per i trekking montani a Cavallo anche di lunga durata, dato che avvengono in luoghi simili a quelle in cui sono nati e hanno vissuto per almeno due anni”
Giacomo Romitelli
Fausto Romitelli, il creatore dell’Allevamento del Catria
Riccardo Trufelli su Superbo a Fieracavalli Verona 2019
Cavalli del Catria sul Monte Paganuccio
Cantiano