“Dal basso verso l’alto” di Raffaella Rimoldi

Le Interviste di Ucif
“DAL BASSO VERSO L’ALTO”
di Raffaella Rimoldi
È domenica, la giornata giusta per celebrare. Celebrare anche il nostro mondo equestre, soprattutto la sua parte migliore. Questa intervista ce lo permette, leggetela e rileggetela con noi.
“Ciao, mi chiamo Raffaella Rimoldi. Sono salita per la prima volta a Cavallo a ventotto anni durante una vacanza. Lì è stato l’inizio del mio tutto”
Conosciamo insieme il tutto di Raffaella, Istruttrice e Ippomamma, non manca nulla.
Raffaella, come ti sei avvicinata a questo mondo?
“Fui completamente travolta in un mondo più grande di me che ancora oggi, dopo quasi vent’anni, riesce sempre ad appassionarmi e a emozionarmi come il primo giorno. In realtà, iniziai a lavorare con i Cavalli semplicemente perché non avevo i soldi per permettermeli e poi e poi e poi… infinite cadute, il Brevetto B, la mia prima B80 a trentuno anni, cinque corsi in due anni e, infine, l’abbandono del mio lavoro di grafica pubblicitaria dopo ben quindici anni per rincorrere un sogno più grande di me e decisamente fuori dalla mia portata. Eppure, ringrazio tutta quella follia e quella tenacia perché oggi io lavoro non con i bambini ma per i bambini. E vi assicuro che c’è una differenza abissale!”
Raccontaci questa bellissima differenza.
“Oggi mi occupo di percorsi ludici cognitivi non agonistici per i bambini con i Pony, ho un mio progetto che si chiama ‘Dal Basso Verso l’Alto’ che permette dei corsi e degli avvicinamenti di Equitazione Armoniosa per tutti i bambini, anche in età molto piccola. Tutto è nato osservando il mondo ludico agonistico, il cambiamento evolutivo che i bambini hanno avuto negli ultimi quindici anni e osservando soprattutto mia figlia Margherita. Già, perché io, oltre ad essere Animatore di Attività Ludiche (e tante altre cose), in primis sono la mamma di Margherita. Una bimba di sei anni, molto sveglia che in realtà apprezza molto di più stare in compagnia dei Cavalli piuttosto che salirci sopra”
Meglio Istruttore, amazzone, Ippomamma o tutti e tre i ruoli insieme?
“Non ho una preferenza di ruolo… in realtà, tutto è iniziato semplicemente perché volevo imparare ad andare a cavallo e non avevoni soldi per farlo. Ho fatto un grande percorso evolutivo, bruciando le tappe perché nella mia, vita mai e poi mai, avevo preso in considerazione il Cavallo. Non rientrava proprio in nessuna delle mie idee e la mia famiglia fu molto sorpresa quando un giorno tornai a casa e dissi che mi ero comperata un Cavallo. Poi è arrivato il resto. L’obiettivo di lavorare per i bambini con i Pony è stato un mondo che mi ha sempre di più assorbito giorno dopo giorno. Infatti, ho ricordo, molti anni fa all’inizio della mia carriera, di una mamma che mi chiese se io avevo dei figli… allora non ero ancora mamma e risposi che no non avevo ancora un figlio ma che in compenso avevo tutti quelli degli altri e che la responsabilità era ancora maggiore. Per quanto riguarda mia figlia, non mi sento affatto un’Ippomamma. Non ho nessun obiettivo per lei, lascio che viva questa esperienza con le sue risorse senza spingerla in nessuna direzione. È figlia di un Tecnico ma non voglio assolutamente che si senta in qualche modo obbligata a frequentare questo ambiente e a dimostrarmi qualcosa. A me basta che lei sia felice in mezzo ai Cavalli, qualsiasi sia la sua dimensione. In realtà, penso che nessuno che ha a che fare con i Cavalli debba dimostrare nulla a qualcuno se non a se stesso. Ed è quello che sto cercando di trasmettere ai miei bambini e ai loro genitori. L’equitazione di oggi forse deve fare un passo indietro se vorrà fare due passi in avanti per un domani migliore per i bambini. L’equitazione deve essere una passione accessibile per tutti i bambini, non solo per chi se lo può permettere. Ecco perché ho completamente tolto l’agonismo e ho messo al primo piano il rapporto con il Cavallo, la riscoperta della natura e di quello che l’ambiente circostante ci regala ogni giorno”
Qual è l’importanza degli Ippogenitori, secondo te?
“L’Ippogenitore ha un ruolo importante nella vita del bambino se il suo ruolo è gestito in modo maturo, coerente e se interferisce in modo obiettivo ed efficace, nel pieno rispetto delle tempistiche di apprendimento di cui ogni bambino ha diritto. Purtroppo, ho visto troppi genitori comportarsi diversamente e ogni volta rimango sempre dispiaciuta per i bambini che in realtà non hanno ancora dei veri e propri obiettivi e avrebbero bisogno di vivere lo sport, qualsiasi esso sia, in modo spensierato, sano ed educativo, soprattutto perché si ha a che fare con un essere vivente, pensante, che va conosciuto a livello etologico, in primis, e molto di più rispettato”
Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto questo mondo?
“Questo mondo mi ha cambiato radicalmente. Mi ha fatto fare completamente a pugni con tante cose del mio carattere che il Cavallo mi ha letteralmente sbattuto in faccia. Mi ha scavato dentro e svuotata. Non potevo scendere a compromessi, dovevo cambiare. E da lì ho ricreato la persona che oggi sono. Una persona decisamente migliore, umana, più ricca interiormente, attenta nel confronti di tutto quello che mi circonda. Oggi accarezzo con le mie mani questa vita con una consapevolezza diversa, e ringrazio chi ha saputo darmi delle opportunità per migliorarmi arricchendo questo percorso che non finisce mai. Nel mondo equestre probabilmente non sono nessuno, agonisticamente ho fatto qualche 100 e non sarò mai un primo grado, quindi mai un Istruttore di salto, però ad un certo punto ho sentito di dover fare un percorso diverso e di dover andare anche controcorrente… E oggi per i miei bambini, per mia figlia e per i miei Cavalli, io sono tanto, me lo dimostrano con i loro piccoli discorsi, le loro conquiste, i loro sorrisi e questo mi rende orgogliosa, mi gratifica di fronte a ogni sforzo e a ogni sacrificio. Oggi la mia famiglia mi supporta e mi esorta a non mollare mai anche quando ho degli attimi di sconforto. Capitano a tutti”
Hai la bacchetta magica, cambia subito qualcosa….
“No. Non cambierei niente. Se potessi avere una bacchetta magica, probabilmente creerei un mondo fatto di soli bambini e Cavalli. Osservandoli, dopo tutti questi anni, ho scoperto che in moltissimi punti sono molto simili. Loro sono quello che sono, sanno vivere il qui ed ora, c’è la gioia di vivere il presente, ma soprattutto non sanno mentire. Ecco perché lavoro per loro”
Una bella intervista, reale, viva, sentita…. aspettare, c’è ancora una postilla finale…
“Post Scriptum. Ovviamente, il mio più grande ringraziamento va ai miei compagni in tutto questo viaggio, le mie Cavalle SandyBell e Angelina, i miei Pony Pegaso, Makkia e Meringa, tutti i Cavalli e Pony che fino ad ora ho avuto il privilegio di incontrare e che mi hanno insegnato qualcosa. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile”
Grazie anche a te, Raffaella!