“Sotto il sole della Calabria” di Matteo Gallucci

Le Interviste di Ucif
“Sotto il sole della Calabria”
di Matteo Gallucci
La Calabria è una terra tanto bella quanto tristemente arida. Ci sono grandi campi dove l’occhio e la mente possono spaziare all’infinito, il sole riscalda la pelle e il cuore, i sogni spesso prendono il posto di una realtà molte volte scomoda. Nei grandi campi gara di Paglialonga, tra fieno e voglia di farcela incontriamo Matteo Gallucci, giovane cavaliere che, credendoci, ha avuto la sua possibilità di riscatto. Ha reso il suo sogno relata. Matteo, com’è nata la tua passione?
La mia passione nasce per caso circa 13 anni fa grazie alla mia nonna materna. Avevo appena smesso di praticare tuffi a livello agonistico ma la mia voglia di sport non si era esaurita così mia nonna mi propose cdi iniziare a montare a cavallo insieme al mio cuginetto che aveva appena iniziato a prendere lezioni. Feci la mia lezione di prova e da quel giorno non scesi più da cavallo. Come amo sempre dire “sono stato contagiato da questa meravigliosa malattia”
La Calabria offre un panorama sportivo equestre veramente poco confortante, pieno di insidie. Quali sono stati i tuoi punti di riferimento?
In questo lungo percorso le persone che mi sono state di aiuto sono moltissime, le più importanti tra queste sono i miei genitori Katya e Rocco e i miei istruttori. Grazie a loro ho realizzato me stesso, ho dato forma alla mia passione. Solo Dio conosce i sacrifici che la mia famiglia ha fatto per farmi crescere in questo sport che per me non è solo uno sport, per me è uno stile di vita.
I miei istruttori Marie Anne e Giovanni Boscarelli e colei che realmente mi ha messo in sella Francesca hanno reso possibile con dedizione e pazienza io sono dove sono e sono l’uomo di cavalli che sono che io diventassi l’uomo di cavalli che sono adesso. A loro devo tutto. GRAZIE!
Non saranno mancati i momenti di difficoltà..
Di momenti di difficoltà ne ho avuti davvero tanti ma ognuno di mi ha formato come cavaliere ma anche come uomo. Mi sono trovato dal nulla senza la mia cavalla a causa di un grave infortunio, a causa di brutte cadute sono rimasto a terra per lungo tempo, ho avuto in regalo la mia seconda cavalla con cui ho faticato tantissimo per ottenere dei risultati. Per ben 3 anni ma non ho mai mollato, non ho mai pensato un solo secondo di mollare e ogni volta che ero in difficoltà il mio pensiero era “resta umile e sfinisciti di lavoro i risultati arriveranno”. É quello che ho sempre fatto è quello che mi è sempre stato insegnato dai miei genitori e dai miei istruttori, lavoro lavoro lavoro, serietà e tanta tanta voglia di mettersi in gioco per imparare ogni giorno una cosa nuova da insegnare a chi ne sa meno di te.
A 21 anni da compiere mi trovo ad essere istruttore di II livello riconosciuto a livello internazionale e a lavorare per un cavaliere olimpico Andrea Verdina, nella scuderia della leggenda vivente Sir Mark Todd in Inghilterra. È un sogno che si avvera, ho realizzato il sogno di fare il cavaliere da completo. In più faccio l’uomo di scuderia e il groom, nel tempo libero ovvero le poche ore dopo il lavoro riesco a montare qualche cavallino di alcuni privati e avvolte qualche cavallo da corsa da domare o da rimettere un po’ agli ordini. È magico ed è un’esperienza che auguro e consiglio a tutti.
Un sogno che si avvera! Cosa vedi nel io futuro?
Per il futuro non saprei, di sogni ce ne sono un bel po’. Progetti imminenti per la fine di quest’anno è terminare la stagione con una vittoria e poi iniziare a sudare per riprendere la prossima stagione più agguerriti che mai. Magari con un parco cavalli più vasto! Ai giovani voglio solo dire: lottate per i vostri sogni non mollate alla prima difficoltà, le difficoltà le dovete attaccare, combattere con la forza di volontà e con il lavoro. Siate sempre voi stessi, SEMPRE!
Di Francesca Primicerio