“BANDELO, MA NON DOVEVAMO GAREGGIARE INSIEME?” di Silvia Agnoli

Le Interviste di Ucif
“BANDELO, MA NON DOVEVAMO GAREGGIARE INSIEME?”
di Silvia Agnoli
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Silvia Agnoli, l’orgogliosa proprietaria di Bandelo, il trottatore un po’ birbante che si è reso involontario protagonista all’evento Toscana Endurance Lifestyle 2018 per un piccolo incidente: dopo aver disarcionato la sua amazzone ha proseguito la gara scosso per circa 7 km, fino a che un altro partecipante lo ha prontamente acciuffato e condotto sottomano fino al checkpoint.
Raccontaci del tuo cavallo!
“Bandelo è un trottatore, ex scarto di pista. Uno dei molti cavalli considerati scomodi che è stato riaddestrato e ricollocato, così da salvargli la vita! Siamo insieme da tanto tempo ormai, e facciamo gare di endurance. Uno dei risultati più belli per noi è stato il terzo posto due anni fa nel 60 km a Vattaro (Tn) e spt Best Condition (sarebbe il premio per il cavallo con la migliore forma fisica alla fine della gara)… per un trottatore battere i cavalli arabi (che sono i più diffusi nelle gare di endurance) è veramente fantastico.. e Bandelo aveva già 18 anni per cui questo risultato mi ha davvero esaltato! E comunque sono davvero orgogliosa (gara a parte) del mio cucciolo di 600 kg”.
E quindi, Silvia, quest’anno hai deciso di partecipare a questo evento così importante, ci racconti qualcosa?
“Si, volentieri! Diciamo che ci sono andata anche perché davano un rimborso spese a chi partiva: era una gara sponsorizzata da uno sceicco arabo e io ne ho approfittato. Un maxievento con tantissimi binomi: 189 partenti nella 120 km, 113 nella 90 km (quella a cui partecipavo io), 20 nella 120 km young rider. Avrei voluto fare almeno un giro nella tenuta che dicono sia meravigliosa ma Bandelo ha deciso diversamente. Lui non è tranquillo quando ci sono le partenze in frotta perché è subito competitivo e vuole subito andare.. le gare di velocità hanno le partenze in frotta mentre le gare di regolarità hanno partenze individuali.. in questo caso Bandelo si è un po’ troppo caricato, e ha deciso di “mollarmi” e di fare la gara da solo.. io atterrata sull’erba e lui che galoppava come un fulmine per raggiungere i cavalli davanti.. 7 km di galoppo scosso.. e poi dicono che i trottatori non galoppano! Meno male non ci sono state conseguenze, e sono molto grata a Shuaib Alhouqani, il concorrente arabo che lo ha intercettato e condotto al sicuro!”.
Come descrivi il mondo dell’endurance?
“L’endurance non è molto conosciuto ma io la ritengo una disciplina fantastica.. sei in mezzo alla natura con il tuo cavallo, sotto il sole o la pioggia e soffri e gioisci con lui. Sempre nel rispetto del benessere del cavallo.. ci sono visite veterinarie preliminari e durante tutta la gara. Ti controllano battito cardiaco, mobilità dello stomaco, tempo di riempimento capillare, mucose, andatura.. in queste gare è fondamentale, oltre al cavallo, l’assistenza.. che per me è Franco, il mio impareggiabile ragazzo e alcuni altri amici, tutti cavalieri/amazzoni: ogni tot di km ci sono punti ben definiti dove il tuo team ti raggiunge per bagnare, abbeverare il cavallo e controllare che tutto sia ok. La stessa cosa avviene alla fine di ogni giro e la velocità nel bagnare il cavallo fa la differenza.. prima entri in visita per passare al giro successivo e prima riparti passando davanti agli avversari sempre che il cavallo sia in perfetta forma altrimenti vieni eliminato. E cosa molto importante deve essere il divertimento per tutti, Cavallo compreso.. e posso confermare che quando Bandelo corre è felice, si trasforma.. secondo me è la cosa che più gli piace fare.. dopo brucare l’erba ovviamente!”.
A questo link, la fuga di Bandelo:
https://www.facebook.com/shuaib.alhouqani/posts/2083961341923273
Intervista raccolta da Valentina Bachi, Ucif Redazione