“IO NON MI DIVERTO PIÙ” di Renato Finetti

“IO NON MI DIVERTO PIÙ”
di Renato Finetti
“MI chiamo Renato Finetti e, ormai, ho un’età che è meglio non citare, per carità cristiana….”.
Inizia così la nostra breve intervista con Renato, Ippogenitore che ha alcune cose importanti da dirci.
“Se dico che mi sono avvicinato al mondo del Cavallo per fare un dispetto a una vecchia fiamma so che faccio ridere ma è vero. Lei ha avuto, dopo di me, tre figli e io tre cavalli”.
Quindi, prima che Ippogenitore, cavaliere….
“Da praticamente autodidatta, allora era ancora possibile, sono arrivato ad avere il tanto agognato I° grado. Per motivi familiari e di lavoro, ho dovuto smettere ma, dato che una mela non cade mai lontano da un albero, mia figlia cosa vuole fare? Avere almeno il primo grado, ovviamente”.
E tu cosa le hai detto?
“Cosa potevo dirle? Ributtiamoci in questo mondo e pace a tutto il resto. Devo dire che, alla luce di ciò che vedo, un po’ di delusione mi ha assalito”.
A cosa è dovuto?
“Ricordo ancora i concorsi interregionali e quanto, da adulti neofiti, ci si divertisse. Ippomamme che preparavano paninozzi e magari anche un sorso di vino, amici con i quali divertirsi ridere e scherzare intanto che, piano piano si accumulavano punti preziosi e ancor più preziosa esperienza. Oggi il divertimento, se non è morto, è sicuramente agonizzante. Agonismo esasperato, costi lievitati a dismisura, leggi e leggine che non possono far altro che fermare o almeno rallentare in maniera significativa la Base”.
La nostra amata Base.
“Base che, come sempre, è il pilastro portante della Federazione, che si regge, ovviamente, quasi solo, o almeno in maggioranza, sui tesseramenti di centinaia di “amatori”. Questi portano avanti il nostro sport e potrebbero anche diventare il motore trainante per spettatori, oggi lontani anni luce e, perchè no, magari di qualche sponsor”.
Grazie, Renato, un grido di delusione, che è anche il nostro.