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Home›Contenuti›Le Interviste di Ucif›“L’ANNO DELLA SICUREZZA” di Mario Catania

“L’ANNO DELLA SICUREZZA” di Mario Catania

By admin
21 Gennaio 2018
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Le Interviste di Ucif
“L’ANNO DELLA SICUREZZA”
di Mario Catania

 

In quest’articolo propongo un’intervista all’ingegner Fabio Colombo, cofondatore di Equiairbag. Innanzitutto, volevo ringraziarti per avermi invitato alla Convention Giudici di Gara, sabato 13 gennaio a Roma. Come ben sai, fino all’ultimo, sarei dovuto e potuto venire ma un disguido di orari e treni dell’ultimissimo istante mi ha costretto all’assenza. Mi sembra, comunque, da quanto ho potuto vedere e ascoltare, è stata data grande eco al concetto di Sicurezza. Potresti spiegarmi in cosa consista “l’anno della Sicurezza FISE” e che impressione tu ne abbia ricavato?

“La Fise ha focalizzato molta attenzione sulla Sicurezza del cavaliere. Tutti i cavalieri sono esposti al medesimo rischio di trauma. I giovani perché sono meno esperti e possono cadere più spesso, gli adulti perché un fisico meno pronto tollera sempre peggio una caduta.
Il nuovo obiettivo è importare dagli altri sport un concetto base: più un atleta pratica in maniera professionale uno sport più si protegge con attrezzature di eccellenza. Tutti i cavalieri sono ben consapevoli della pericolosità intrinseca dell’equitazione ma, ad oggi, sembra il cavaliere ne accetti passivamente il rischio.
In pratica l’equitazione potrebbe essere uno sport molto sicuro se semplicemente ci si proteggesse.
E’ una rivoluzione culturale che non ha precedenti nell’equitazione”.

Casco e staffe di sicurezza sono, ormai da tempo, presenti nel mondo dell’equitazione anche se il loro utilizzo non è sempre obbligatorio specialmente per chi pratica il nostro sport a livello amatoriale… il che rappresenta, forse, la maggior parte dei cavalieri e delle amazzoni. La vera novità, tuttavia, mi sembra possa dirsi essere stata quella dell’airbag. Potresti farmi un brevissimo riassunto del tuo intervento?

“Ho illustrato che l’airbag per equitazione è un dispositivo che il cavaliere indossa comodamente. In casi di incidente automaticamente si gonfia e protegge le zone del corpo che, se ferite, posso provocare traumi irreversibili.
Qualora dovesse attivarsi, l’airbag può essere ricaricato dal cavaliere stesso in pochi minuti.
L’utilizzo è molto semplice ed intuitivo. Inoltre il peso di soli 600 grammi rende Equiairbag molto confortevole per ogni utilizzo: sia per il Salto sia per i Cross anche se abbinato a protettore beta 3 obbligatorio per quest’ultima disciplina.
Equiairbag ha ricevuto il massimo del riconoscimento durante i test di Certificazione Europea ed attualmente è l’unico sistema airbag certificato, protegge fino a venti volte meglio di un protettore rigido ed il grande confort lo rende utilizzabile da tutti i cavalieri.
Come testimonial abbiamo la squadra tedesca (Campione del Mondo) e Svedese, che hanno partecipato ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e Rio 2016.
In molte occasioni, Equiairbag ha dimostrato la sua efficacia evitando traumi potenzialmente importanti”.

Potresti darmi la tua impressione sull’interesse suscitato? Oggettiva più che puoi.

“L’interesse mostrato è incoraggiante, ma il lavoro da fare è molto. Come dicevo prima, si tratta di una rivoluzione culturale. Ad oggi sembra che chi si protegga sia considerato un cavaliere inesperto. Sembra che sia considerato un vanto il fatto di sfidare il rischio di una caduta. Talvolta la caduta da cavallo viene considerata una banalità – “…ma sì, è caduto da cavallo. Cosa vuoi che sia!” – (da chiedere a chi ha avuto traumi irreversibili – Ndr). Poi però quando succede (e succede) si portano i segni per del tempo e si dà colpa alla malasorte. (numeri: 3 cadute da cavallo annuali di media per 100.000 tesserati sono 300.000 cadute all’anno!!!).
Cambiare questa mentalità radicata è difficile, ma si può fare. Si deve fare. E la Fise si è presa il compito con grandissima responsabilità e impegno. È impossibile impedire che il cavaliere cada da cavallo, ma è possibile proteggerlo. Questo si”.

Anni novanta: nella classifica degli sport piu’ pericolosi, dopo il paracadutismo, il podio era conteso da Formula 1, motociclismo e offshore. Oggi l’equitazione sta scalando la classifica… mi viene il sospetto che sia proprio una sorta di disattenzione, fino ad oggi avuta nei confronti del tema della Sicurezza, ad aver causato tutto questo rispetto ad altri sport che hanno dedicato tempo e risorsorse tale argomento.

“Esatto. Hai centrato il punto. Tutte le discipline sportive che hanno deciso di adottare i sistemi di Sicurezza sono diventate più sicure. Gli strumenti di eccellenza per proteggersi esistono da più di dieci anni (airbag compreso). Purtroppo non vengono usati in equitazione. Forse per disattenzione o perché è uno sport legato alle tradizioni oppure semplicemente per irresponsabilità.
Ma il cambio netto di mentalità deciso da Fise fa onore alla nuova Dirigenza. Riconoscere il problema e trovare come risolverlo è come aver già fatto più della metà del lavoro. Quindi ancora complimenti alla Fise.
Il grande vantaggio è che gode di grande carisma e fiducia da parte di tutti i tesserati. La sensibilizzazione che può fare Fise stessa in termini di diffusione dei sistemi di Sicurezza sarà senza precedenti.
MI aspetto che Fise porti l’Equitazione dall’essere uno sport tristemente famoso per pericolosità (vedi incidenti gravissimi del 2017) a uno sport veramente sicuro e, pertanto, interessante per molti più utenti (e magari in questo nuovo bacino allargato ci sarà il nuovo Campione Olimpico!)”.

Grazie Fabio, se vuoi aggiungere qualcosa la pagina è tua.

“Mi piace pensare che la Sicurezza sia come una malattia dalla quale non si può guarire. Solo peggiorare. Insomma, una malattia che salva la vita…. Grazie a te Mario”.

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