“IO CHE SONO CAVALLO DIPENDENTE” di Alessandra Zicari

“IO CHE SONO CAVALLO DIPENDENTE”
di Alessandra Zicari
“Mio padre dice che io sono nata malata, dice che la mia non è una passione ma una dipendenza! C’è chi dipende dall’alcol, chi dalla droga… Io dai cavalli”.
Alessandra è un fiume in piena, sgorga passione da ogni sua frase. Sono le Interviste che preferiamo, praticamente già fatte, basta ascoltare.
“Nella mia famiglia nessuno ha mai avuto interesse per i cavalli, quindi è stata dura convincerli a farmi fare equitazione, ma alla fine si sono arresi all’inevitabile.Ho iniziato a montare tardi, intorno ai 17 anni, dopo la scuola montavo i cavalli dell’istruttore e alla fine il mio, verso le 23; finita la giornata andavo a casa e il giorno dopo ancora. Sono cresciuta con mio papà che mi ha sempre detto che tanto non sarei mai arrivata da nessuna parte, che non c’erano le possibilità economiche per andare oltre… Così ho iniziato a lavorare per qualche piccolo commerciante, poi ho fatto i vari corsi per diventare istruttore e alla fine eccomi qua, mi piace insegnare, mi piace vedere che i cavalli entrano in simbiosi con i loro cavalieri”.
Per chi non se ne fosse accorto, questa era la prima domanda, come ti sei avvicinata a questo mondo. E adesso?
“Oggi sono istruttore presso la società ippica Leonardesca, a Vigevano. Insieme al mio compagno Danilo, dal 2016, gestiamo questo centro ippico inattivo da qualche anno.Dopo una sostanziale ristrutturazione, abbiamo avviato la scuola di equitazione, dalla messa in sella all’agonismo. Organizziamo periodicamente anche stage con cavalieri e tecnici di rilievo, come Carlo Rogiani e Franco Montrasi, che ci aiutano ad ottenere successi con i nostri cavalli”.
Cosa ti piace, Alessandra, di questo nostro mondo equestre?
“Cosa mi piace di questo mondo? Mi piace lavorare con i cavalli!!! Mi piace sentire che il cavallo trova piacere a lavorare con me o con il suo cavaliere. Sono molto vicino al mondo dell’equitazione che si basa sulla collaborazione e non sull’imposizione. Cosa non mi piace? Non mi piacciono tante cose di questo mondo… Troppe per elencarle tutte, ma se dovessi dirne una sceglierei la poca onestà di questo ambiente”.
Si fa molto parlare, in questi giorni, di Cavalli Dpa o non Dpa: la tua posizione, in merito?
“Penso che l’evoluzione dell’equitazione stia cambiando, in meglio o in peggio non lo so, ma di certo l’Italia si distingue dal resto del mondo; in Europa i cavalli non sono inquadrati come in Italia, dovremmo iniziare il discorso appunto da questa visione… il cavallo prima di essere un collega sportivo è un animale che arriva dalla natura, nonché dalla terra, quindi semplicemente inquadrarlo in agricoltura, senza essere tassato come in Italia! Se intendevi impedire l’accesso ai cavalli Dpa in Fise, mi trovi ovviamente d’accordo!”.
Hai di fronte il nostro Presidente, Marco Di Paola: cosa vorresti chiedere alla Federazione?
“Alla Federazione vorrei richiedere più attenzione per il settore istruttori. Spesso si pensa, a mio parere erroneamente, che un cavaliere di secondo grado sia di default un valido istruttore. Vorrei quindi chiedere di dedicare più attenzione ai corsi di formazione, nei quali si devono preparare dei bravi istruttori, non dei bravi cavalieri”.
Un concetto bellissimo, che condividiamo in pieno, Alessandra. Vorremmo chiudere con un tuo pensiero dedicato a Ucif….
“Ucif é una grande organizzazione, a scopo unicamente sociale, dove si trattano argomenti attuali, dibattuti da gente comune, che vive la propria esperienza e ne porta beneficio al gruppo e a noi del settore, dandoci l’opportunità di capire le esigenze di chi pratica questo sport”.
Complimento più bello non potevi farci, grazie Alessandra.