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Le Interviste di Ucif
Home›Contenuti›Le Interviste di Ucif›“Un entusiasmo travolgente” di Fabrizio Cerilli

“Un entusiasmo travolgente” di Fabrizio Cerilli

By admin
7 Novembre 2017
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“Un entusiasmo travolgente”

di Fabrizio Cerilli

Proseguiamo le nostre interviste ai personaggi più importanti del nostro mondo equestre dando la parola al nostro amico Fabrizio Cerilli.
Fabrizio, ciao, è un piacere averti tra noi. Raccontaci: come ti sei avvicinato a questo mondo?
“Mi sono avvicinato ai Cavalli all’età di 12 anni grazie ad un mio amico che partecipava a passeggiate al mare insieme ad amici più grandi, fine anni ‘70. Non avevo possibilità economiche per pagarmi delle lezioni e, così, il proprietario del maneggio mi faceva gratuitamente montare cavalli che avevano bisogno di muoversi o necessità di camminare nell’acqua di mare, che è un’ottima terapia . Per tanti anni ho continuato a fare questo, con alti e bassi, ed anche a montare un po’ in maneggio. Non mi interessava fare agonismo, un po’ perché non potevo ma, soprattutto, perché i concorsi erano molto rari ed in provincia non si organizzavano. Quando è nata mia figlia Valentina, ovviamente, la portavo a vedere i cavalli e, così, quando arrivò ai tre anni iniziò la storia che mi fece arrivare alle gare di salto ostacoli. Il maneggio diventò un appuntamento fisso, le insegnai a montare, e il giorno della prima Comunione trovò come regalo una cavalla in giardino. La cavalla aveva fatto concorsi e, per precauzione, essendo Valentina ancora un po’ piccola, la montavo prima io per 10 minuti, anche perché finalmente avevamo un cavallo in famiglia che per noi era preziosa più di una campionessa olimpica. Nel frattempo era iniziata l’organizzazione di concorsi interregionali Fise e raggiungere Roma con il trailer era molto facile. Da lì a poco, acquistai anche il mio primo personale cavallo da concorso e iniziai con l’autorizzazione a montare A2 (cm 100), e, poi, terminato l’iter, salii di categoria alla A3 (cm 110). All’epoca, per salire di categoria, l’unico modo per tutti consisteva nel prendere le firme in Equitation, dressage e completo/cross . Arrivai al primo grado, che conseguii con la soddisfazione, come ultima firma necessaria, di vincere una cat. equitation con tantissimi partenti; quel giorno c’era tutta Roma in quella gara, fu un vero trionfo. In premiazione ero l’unico adulto in mezzo a tanti meravigliosi ragazzi scherzosi, ma ci pensò il giudice a richiamare un certo tono di rispetto facendomi pubblicamente i complimenti. Quel giudice era, “IL GIUDICE”, l’instancabile dott. Giovanni Motzo, un prezioso valore aggiunto in questo tipo di competizioni, perché ci regalava sempre moltissime spiegazioni tecniche, prima, durante e dopo la gara, ci faceva notare i nostri difetti, aiutandoci così nei “compiti per casa”.
Poi, tanti concorsi con gioie e dolori, come tutti, qualche internazionale, e per 10/15 anni è andata così, con un divertimento pazzesco. La passione mi ha portato ad andare a vedere e conoscere realtà di concorsi tipo Aachen, Zurigo ed altri, e da questo è nata la voglia di far sapere a tutti che esisteva un mondo fantastico e ho iniziato a pubblicare dei video montati da me nel mio canale you tube ormai abbastanza conosciuto, arrivato a 175.000 visualizzazioni. Consentimi di dire che, per i video, ringraziamenti per me molto speciali mi sono arrivati da Natale Chiaudani, Luca Moneta, Emanuele Gaudiano, Ludger Beerbaum, Nick Skelton e Ben Maher, che hanno voluto spendere qualche minuto del loro prezioso tempo per salutare uno sconosciuto videomaker. Quando mia figlia iniziò a saltare “più grosso”, mi dedicai totalmente a lei, riducendo molto la mia attività agonistica ma vivendo le più belle e intense emozioni della mia vita, che non sono solo equitazione ma molto di più: un padre, una figlia, un cavallo e il mondo da conquistare insieme, miscelando in tutto questo il mio lavoro, la scuola, gli allenamenti, le trasferte, le scuse da dire a chi ci invitava ad una cerimonia proprio in quel weekend …., e anche le gare”.
Un’esplosione di sentimenti, Fabrizio!
In tutto questo dinamico divenire, come sei venuto a contatto con Un Cavallo in Famiglia?
Cosa apprezzi maggiormente nel nostro Gruppo, cosa ti sentiresti di consigliarci per migliorare ancora?
“Ho conosciuto UCIF navigando su Facebook. Mi piace leggere la passione e l’amore per i cavalli che è molto manifestata in UCIF. Mi piace leggere post su argomenti vari e di attualità equestre, che trovo spesso interessanti ma, soprattutto, quando scorro i post e le domande degli iscritti che magari hanno iniziato da poco a montare e chiedono dei consigli, rivivo quei momenti quando anche io non sapevo come risolvere certi problemi, oppure di quando mia figlia mi faceva domande simili. Spesso, mi viene un sorriso di gioia leggendo questi post perché è uno stato di grazia meraviglioso quello che viviamo quando la sera, prima di addormentarci, riflettiamo a lungo per capire come sellare meglio il cavallo e la mattina ci svegliamo con lo stesso pensiero, desiderando che arrivi presto il momento di andare da lui e usare un sottosella diverso, che pensiamo possa essere una soluzione migliore. Non ci accorgiamo che questo si ripete tutte le sere, tutti i giorni, per le cose più svariate: questa è la passione e in UCIF è palpabile. Farei in modo di conservare questa identità, come siete riusciti a fare fino ad ora e, prima di prendere delle decisioni importanti come Admin, mi preoccuperei di immaginare innanzitutto se sarebbe utile e gradita al Gruppo nel suo insieme. Siete stati bravi fino adesso, continuate così”.
Grazie, Fabrizio, faremo tesoro anche dei tuoi consigli.
Ne hai qualcuno anche per questo nostro mondo equestre così bistrattato, a torto o a ragione?
“Mi piacerebbe che ci fosse più qualità in tutte le figure che per lavoro offrono servizi a chi ha scelto di appassionarsi e di far parte di questo mondo. Con “tutti” intendo anche trasportatori, maniscalchi, insomma proprio “tutti”. Con questo non voglio sminuire nessuno, ma vorrei che fosse possibile aumentare la qualità generale, che produrrebbe certamente un mondo equestre migliore . Più gradevole e soddisfacente per chi già lo pratica, e più accogliente e convincente per chi decide di affacciarvisi e provare per la prima volta . Nella mia esperienza di imprenditore nell’agroalimentare, ho sempre creduto che la qualità e l’onestà (giusti prezzi), siano dei basamenti solidi che è impossibile ignorare per chi si avvicina a un prodotto . Questo è il mio credo, che mi ha sempre premiato e gratificato. Ciascuna delle figure che operano nell’ambiente equestre inizi da subito a studiare se è possibile migliorare la propria professionalità: sarà un ottimo investimento. Per i nostri cavalli, per i nostri figli, vogliamo il meglio al giusto prezzo. Datevi da fare e sarete preferiti rispetto ad altri: può bastare come motivazione?”.
Concludiamo alla grande, Fabrizio, rivolgendoci al Presidente della nostra Federazione: ti sta leggendo, Fabrizio, forse…. Cosa ti senti di dirgli?
“Se il Cavaliere Orlandi mi leggesse adesso, vorrei innanzitutto dirgli grazie, come farò ogni volta che ne avrò la possibilità, per i consigli dati a mia figlia con il suo cavallo Lis. Qualche anno fa mia figlia fu selezionata dal Cavaliere, insieme ad altri ragazzi, per partecipare a un suo stage gratuito di due giorni. Ricevemmo dal Cav. Orlandi dei consigli preziosi ed unici che ci furono molto utili fin da subito e per gli anni successivi.
Ora che il Cavaliere Orlandi è presidente della FISE, più che chiedere gli parlerei volentieri del mio sogno che ho da tanti anni: aumentare la tutela dei cavalli. Descrivo un paio di mie personali riflessioni in merito. Penso che sia molto importante spiegare a chi non lo sa che la strada per arrivare al successo sportivo, piccolo o grande che sia, fino all’altissimo livello, non è e non sarà mai quella delle scorciatoie, delle brutalità, dei maltrattamenti, compreso ad esempio cercare a tutti i costi su un ostacolo far sentire dolore sulle gambe. Questo vile atteggiamento non porta da nessuna parte se non a vivere dei tristi dispiaceri, non permetterà mai di essere un cavaliere ed un atleta che può aspirare a certi risultati. Non saprei dire, non ho dati certi, se in percentuale nazionale questo problema riguardi una minuta e irrilevante quantità che non appare in mezzo ad una quantità enorme di atleti che rifiutano queste cose, oppure invece se è rilevante e di grave entità; quello che penso è che, secondo me, per elevare ulteriormente la nostra cultura equestre, questo aspetto debba essere considerato di primaria importanza, cosa che già accade grazie all’educazione etica che insegnano gli istruttori, grazie all’impegno di steward e commissari di gara. Ma il mio sogno è che questa sensibilità possa crescere ulteriormente. I cavalli si devono tutelare così come ogni animale, su questo siamo tutti d’accordo, ma c’è di più . Osserviamo gli effetti negativi che si possono verificare in relazione ai risultati nello sport agonistico di tutti i livelli. La mia personale idea in merito è che, se un atleta per sua sfortuna in un qualsiasi tra i più svariati modi: web, social, amici, ecc., viene a conoscenza di metodi illegali, scorretti, antisportivi, deve avere chiaro nella sua testa quali possano essere le enormi conseguenze negative sulla sua futura carriera e non lasciarsi inquinare le idee, perché nel momento che decidesse di provare compirebbe un brutto gesto verso il cavallo ma, all’inizio inconsapevolmente, sarebbe anche deviato o bloccato il suo percorso di sana crescita didattica. Se questo atleta poteva essere un possibile atleta Olimpico con tutte le carte in regola, ecco che purtroppo la Federazione si vedrebbe privata di un talento, di una promessa importante. Tuteliamo in primis i cavalli aggiungendo nuove specifiche regole abbinate a grandi provvedimenti disciplinari , aggiungiamo a quanto già disponibile un’informazione dettagliata sugli effetti negativi per i risultati sportivi e , per quel poco o tanto che sia, avremo messo in campo un contributo per la tutela del nostro sport in generale, contribuito ad una garanzia di riuscita di futuri campioni, ed aumentato le possibilità che possano emergere nuovi e più numerosi talenti. Tutto questo andrebbe ad aggiungersi a ciò che di buono già la FISE ci mette a disposizione , a mio parere utile allo sport ed a tutti gli appassionati. Se potessi parlare al Presidente, ma soprattutto all’Atleta e all’Istruttore Cavaliere Vittorio Orlandi, gli racconterei queste mie riflessioni; è sicuro che saprebbe correggermi e arricchirmi di ulteriori suoi consigli, sarebbe per me un prezioso insegnamento e per questo lo ringrazio fin d’ora se mai dovesse accadere.
Tutto questo è un sogno ma nella vita mi è capitato che dei sogni si siano avverati, quindi ci crederò sempre.
Grazie Glauco Ricci, grazie UCIF per la vostra ospitalità. Vi auguro buon lavoro.
Un caro saluto a tutti da Fabrizio Cerilli”.
Grazie a te, Fabrizio, andiamo a riprenderci…. Il tuo entusiasmo ci ha travolto!

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