“Un amico non si mangia” di Michela Vittoria Brambilla

“Un amico non si mangia”
di Michela Vittoria Brambilla
Michela Vittoria Brambilla non ha bisogno di presentazioni. Da anni si batte per la difesa degli animali. E dei cavalli. Ha recentemente presentato una proposta di legge per il riconoscimento del cavallo quale animale di affezione e, quindi, per il divieto alla sua macellazione. Michela e’ un’amica della nostra Associazione e non poteva essere diversamente.
Michela, come ti sei avvicinata al mondo equestre?
“Un cavallo era sempre stato il mio sogno da bambina, ma i miei genitori avevano qualche perplessità. Dovetti quindi attendere la maggiore età e i miei primi stipendi per acquistarne uno. Di cavalli non sapevo niente, allora, e un commerciante mi rifilò, pensava lui, un “pacco”. La mia adorata Diva (che si è spenta nel giardino di casa, tra le mie carezze, all’età record di quasi quarant’anni) mi fu proposta come soggetto molto docile e adatto a una principiante. In realtà, quasi non sapeva che cosa fosse la sella. Portava sul collo il marchio della razza tedesca Hessen, riservato alle fattrici selezionate per generare bellissimi figli. Dopo avere pascolato per oltre vent’anni in Germania, turbata solo dagli “assalti” degli stalloni, era stata mandata in Italia praticamente indomita. Quando provai a montarla, all’atto dell’acquisto, il venditore doveva averle dato un tranquillante. La seconda volta, quando ci provai da sola, in un prato, ne ricavai un braccio rotto. Ma per nulla al mondo avrei potuto rinunciare a lei, quindi assecondai la sua natura, fare la mamma al prato, e così nacque la puledra Giulietta. E il mio amore per i cavalli aumentò…”
Questa storia l’abbiamo già sentita…. Meglio cambiare argomento, la compravendita intendo, tutto il resto è meraviglioso…. Parlaci della tua proposta di legge.
“In generale, direi che punta a modificare radicalmente i termini tradizionali del rapporto tra uomo e cavallo. Dichiara gli equini “animali d’affezione” come i cani e i gatti. Conseguentemente, ne vieta la macellazione, proibisce la vendita e il consumo della loro carne su tutto il territorio nazionale, l’importazione ed esportazione a fini alimentari. Vieta di usare gli equidi in spettacoli contrari alla loro natura e in esperimenti scientifici. Pone fine agli anacronistici servizi di trasporto a trazione equina, che nelle nostre città servono solo a torturare i cavalli. A Roma, dove la Procura ha finalmente aperto un’indagine per maltrattamento di animali, la vergogna delle botticelle deve finire!”
Cosa cambieresti subito nel mondo dell’Equitazione?
“Vieterei per sempre il possesso di un cavallo, oltre che la partecipazione a qualsiasi competizione, a chi fa uso di metodi di doma e di addestramento crudeli, già oggi vietati dalla legge, piuttosto che a sostanze dopanti”.
Hai un consiglio o un augurio da dare ai nostri iscritti?
“Di continuare ad amare e rispettare i cavalli come compagni di vita”.
Grazie Michela, avanti così per il benessere dei cavalli!