“La nostra amica d’oltreparte” di Patricia Pilchard

“La nostra amica d’oltreparte”
di Patricia Pilchard
Dico la verità: quando ho cominciato ad impaginare questa intervista, pensavo a un incipit che raccontasse la carriera artistica della protagonista. Poi, ho riflettuto sul fatto che la nostra amica, che ci aveva concesso queste righe, non ne aveva fatto alcuna menzione. Perché di Equitazione, giustamente, desiderava parlare. E noi siamo, quindi, contenti di ospitarla così come lei desidera, pronta a raccontarci, in poche righe, la sua esperienza equestre, soprattutto quella d’oltralpe.
Patricia, vuoi raccontarci la tua esperienza equestre, partendo da come ti sei avvicinata a questo mondo?
“Da ragazzina ho avuto la fortuna di montare al CIL di Milano, con Istruttori di grande livello, ma potevo permettermi solo il tesserino delle 10 lezioni al mese e la partecipazione al sociale con i cavalli della Scuola. Quindi, considerando anche gli impegni scolastici, ho smesso presto. Poi é arrivata mia figlia, con la passione nel dna: quando aveva 4/5 anni, in spiaggia non giocava con la sabbia, metteva giù i percorsi con le sdraio e saltava a quattro zampe…. Ho aspettato che avesse 8 anni per metterla sul suo primo pony: l’unico maneggio in zona era a Sanremo, dove c’era colui che è diventato il primo Istruttore di Ilaria, Cristiano Digitali. Con lui le prime gare e il primo pony, un pony di nome Sally, che purtroppo é morta di colica dopo le prime due gare di Ilaria. Un dolore immenso per una bimba di 9 anni, ma la sua reazione l’ha portata dove é adesso….”.
Come hai conosciuto UCIF?
“UCIF l’ho conosciuto gironzolando su FB e mi é sembrata, da subito, un ottima idea per raccogliere esperienze, problemi e consigli di chi vive appunto con un cavallo in famiglia, ma non per forza in veste agonistica”.
Hai qualche consiglio da darci, Patricia?
“Consigli ? Non credo ne abbiate bisogno, visti i risultati che avete ottenuto fino ad oggi!”
Grazie, Patricia! Allora, proviamo a cambiare il nostro mondo equestre. Cosa faresti da subito?
“Credo dipenda anche dalle specialità. Certo il Salto Ostacoli é la più conosciuta, la più costosa, e questo purtroppo coinvolge interessi che poco hanno a che vedere con lo Sport. Purtroppo é tutto lasciato un po’ al caso, non esistono albi professionali, a partire dagli Istruttori fino ad arrivare ai Groom, quindi ognuno fa’ un po’ come gli pare”.
E se dovessi dare dei consigli alla nostra Federazione, anche sulla base della tua esperienza francese?
“Mi criticano spesso perché a volte parlo di quello che succede all’estero, ma ti assicuro che basterebbe così poco per semplificare le cose. Abbassare i costi, subito. Un esempio per tutti: le iscrizioni gara non obbligatorie per i tre giorni di un Nazionale A; scegli la gara che vuoi saltare, paghi on line solo quel percorso. Quindi, se vuoi saltare in un buon campo e su un buon percorso tecnico, non sei obbligato a stare via quattro giorni con tutti i costi di trasferta, Istruttore, albergo. E i ragazzi che vanno a scuola possono programmare per tempo le loro giornate. Le iscrizioni chiudono il lunedì, al giovedì la Federazione ti manda gli orari definitivi per i tre giorni, con gli ordini di partenza. Quindi, non esistono segreterie di concorso, tutto é programmato prima e i premi gara accreditati on line sul tuo conto. Per eventuale cambio cavallo o cavaliere, un salto in giuria e ci pensa il presidente di giuria”.
Troppo semplice, forse.
Grazie Patricia, merci de tout coeur!