“La fiamma della passione” di di Fiamma Gabelli

“La fiamma della passione”
di Fiamma Gabelli
Amici di UCIF, ho il piacere di presentarvi la nostra comune amica Fiamma Gabelli.
Sono andato a riprendere alcune note, che già avevo letto ai tempi dell’ultima campagna elettorale per la Presidenza Fise, alla quale ha partecipato nella squadra di Marco Di Paola.
Fiamma nasce a Udine dove inizia a montare, all’età di 10 anni, messa in sella dal Maresciallo Ciacci. Prime gare da junior ascoltando i consigli del Cav. Paolo Spezzotti, allora Presidente del Circolo Ippico Friulano. Dopo una lunga pausa che, la vede impegnata per motivi dapprima scolastici, poi lavorativi, tra Roma, Svizzera e Vienna, il lavoro la riporta in Italia, dove ricomincia a montare nella Provincia di Crema sotto la Guida di Claudio Possenti, riprendendo la carriera agonistica di base.
Rientrata in Friuli per motivi famigliari, si riappropria della sua passione al Circolo Ippico Friulano per poi raggiungere Davide Kainich con il quale inizia un nuova avventura. Acquisisce una scuderia in provincia di Udine facendola gestire fin da subito a Davide, che aiuta sia nella logistica sia nell’acquisto di cavalli che fanno decollare la sua carriera. Non è da dimenticare l’appoggio dato a Lucia Vizzini al suo arrivo in Friuli Venezia Giulia. Sicuramente un’amazzone che ha dato lustro non solo in regione ma all’Italia intera.
Amazzone appassionata partecipa a gare amatoriali ed anche internazionali, nelle quali ha trovato molte volte la realizzazione di ottimi risultati.
Nel 2013 è eletta alla Presidenza Regionale FISE Friuli Venezia Giulia, carica alla quale ha recentemente rinunciato.
Un curriculum di rilievo, ma ci piace anche conoscere la Fiamma più “umana”, più diretta e allora ci sediamo di fronte a lei, e la ascoltiamo piacevolmente.
Fiamma, parlaci di te e di come ti sei avvicinata a questo nostro mondo equestre.
“Ero piccola e d’estate, in campagna, ho iniziato montando un asino. Mi seguiva in questa avventura mio zio, che era generale di cavalleria, e mi faceva fare le volte e le mezzevolte attorno ai gelsi. Per sella un asciugamano, tenuto da una cinghia, e per testiera una capezza con due corde. Ero convinta di aver trovato un asino olimpico. Origliando i discorsi dei “grandi”, sentii mio zio che diceva a mio padre “Ma comprale un cavallino che la passione c’è”. Mio padre rispose: “No, no che poi la vizio”. Alla fine ebbi la meglio, ossia un bellissimo grigio di provenienza sconosciuta che era sopravvissuto ad una stagione estiva a Lignano rendendo felici molteplici gruppi turistici, sia italici sia d’oltralpe. Questo è quello che amo ricordare”.
Come hai conosciuto UCIF? Cosa ci consigli per migliorare?
“Vi ho conosciuto sui media, ho letto e apprezzato le vostre iniziative e l’approccio con chi il cavallo lo considera affezione e condivisione. Migliorare? Si può sempre. Quello che dico sempre a me stessa è avere degli obiettivi precisi e portarne a temine uno alla volta”.
E, invece, cosa cambieresti nel nostro mondo equestre?
“Vorrei che, principalmente, si ristabilissero le giuste proporzioni tra sport e business“.
Una domanda al Cavaliere Vittorio Orlandi, Presidente della nostra Federazione, vorresti farla?
“Vorrei capire con parole semplici, e al di la dei proclami e delle comunicazioni a volte forse, o solo a me, poco chiare, quali sono in questi mesi di Presidenza i programmi messi in essere e portati a termine. Un esempio, il circuito crescita: in cosa consiste, a chi è rivolto e come devo prepararmi a questo nuovo iter”.
Grazie Fiamma, mai nome fu più azzeccato!