“Ippogenitori si diventa” di Andrea Lodola

“Ippogenitori si diventa”
di Andrea Lodola
Un nostro recente post di auguri natalizi ha avuto, per certi versi, un successo inaspettato.
Forse ci eravamo dimenticati del perché UCIF, la nostra Associazione Un Cavallo in Famiglia, era nata, del perché il suo Gruppo era diventato in pochissimo tempo il Gruppo Facebook Equestre più numeroso. O, meglio, non lo avevamo dimenticato, lo avevamo soltanto accantonato un attimo nel nostro cuore, dove risiedono le nostre emozioni più vere e, a volte, almeno per noi, più scontate. Avevamo dato più spazio alla pancia, al fegato, alla testa, a tutti gli altri nostri organi che fanno di UCIF un organismo completo.
Ci voleva Natale per dare ancora retta al nostro cuore, la nostra parte migliore. E lì siamo tornati.
E abbiamo trovato i nostri amici di sempre, quelli che ci seguono da quando siamo nati, quelli che soffrono e gioiscono come noi, che lo faranno sempre e comunque.
Come il nostro amico Andrea, a cui diamo spazio in questo nostro Natale.
Ciao Andrea, noi ci conosciamo bene ormai, ma tu presentati lo stesso.
“Ciao a tutti, mi chiamo Andrea Lodola. Sono ormai dodici anni che seguo mia figlia nel suo percorso “equestre”. L’inizio credo sia stato molto simile a quello di molti altri ippogenitori che portano i figli piccoli a vedere i cavalli e da lì in poi non ne escono più…. Il tempo è volato e siamo passati dal montare una volta alla settimana a frequentare il maneggio dal martedì alla domenica, e solo perché il lunedì è chiuso…. Siamo passati da avere un cavallo in fida ad acquistarne uno e poi, con il crescere del grado di preparazione, un altro ancora. Esperienze che ci hanno portato a frequentare varie realtà del mondo equestre, da centri molto familiari a centri super organizzati. In tutto questo aggiungiamo l’incontro con i vari “mercanti “che pullulano nel circo quando devi acquistare un cavallo: su questo aspetto potrei dilungarmi ma so che racconterei cose che gli ippogenitori come me conoscono molto bene”.
Cosa vuol dire per te, Andrea, essere ippogenitore?
“Essere ippogenitore è un impegno sia economico sia fisico e psicologico; infatti, viviamo le prestazioni dei nostri figli e dei nostri amati cavalli in maniera totale. Spesso, la sera, quando si torna dai concorsi si è stravolti….. Ma credo che ognuno di noi lo faccia per vedere il sorriso e la felicità negli occhi dei nostri figli”.
Hai reso benissimo l’idea di cosa significhi essere il genitore di un ragazzo che concorre nelle gare equestri.
Come hai conosciuto la nostra Associazione e il nostro Gruppo?
“Ucif l’ho conosciuta attraverso il social Facebook e l’ho ritenuta una iniziativa che racconta e dà la possibilità a noi genitori di esprimere le nostre esperienze e, perché no, dare delle idee per cercare di cambiare questo mondo equestre che ci appartiene”.
Hai qualche consiglio da darci per migliorare Ucif?
“Certo, tutto può essere migliorato. Forse dovremmo essere più ascoltati in quanto noi siamo la base di questo sport e senza noi e i nostri figli con il loro impegno la Fise tornerebbe ad essere una cosa per pochi, con tutto ciò che ne consegue per un mondo di per sé meraviglioso”.
Il mondo equestre, che tu definisci meraviglioso…. Cosa faresti per migliorarlo?
“Trovo questo nostro mondo equestre molto chiuso e, per certi versi, anarchico. Non vi nascondo di aver contestato a un grande cavaliere l’assegnazione di un nuovo sponsor, dopo che avevo avuto un colloquio con il titolare dell’azienda al quale avevo suggerito di creare una sorta di fondo per i giovani, creando un trofeo ad hoc con premio finale per il vincitore. Ma, si sa, l’immagine del cavaliere importante fa tutto…… Cambiare questo mondo, cambiare la Federazione? La trovo un’impresa molto impegnativa, troppi anni alla sbando e tante cose da sistemare. Ma siamo in Italia, tutto è possibile, certo non in tempi brevi, ma, con le persone giuste, qualcosa si potrà pure realizzare….”.
Grazie Andrea, grazie amico ippogenitore. Grazie a tutti noi.