“Investite nella Formazione!” di Francesco Vedani

“Investite nella Formazione!”
di Francesco Vedani
Questa è davvero un’intervista ‘forte’, in tutti i sensi.
Possiamo essere d’accordo o meno su molti dei concetti espressi, ma certo sono chiari, taglienti, e ci fanno riflettere, molto.
Francesco Vedani ci regala un’intervista importante: grazie Francesco.
Francesco, parlaci di te, della tua esperienza equestre, di come ti sei avvicinato a questo mondo.
“Mi sono avvicinato al mondo dell’equitazione semplicemente perché mi piacevano i cavalli, mi piacciono gli animali in genere, sono vegetariano, convintissimo che il rispetto per gli animali per l’ambiente e per le persone siano importantissimi perché qualcosa possa cambiare in meglio, in generale, nel mondo …. Mi sono avvicinato a un certo tipo di equitazione quando ho visto le fotografie del maestro Oliveira: ero piccolo, mio padre aveva comprato un libro e io mi sono detto “Cavolo! Voglio stare in sella così”. Sentivo, anche da uno semplice foto, che c’era della comunicazione tra quel personaggio e il cavallo che stava montando, e volevo arrivare a quello. Sono sempre stato attirato dal rieducare, addestrare, dare una possibilità ai cavalli. Il mio lavoro è incentrato principalmente sul recupero dei cavalli difficili. Recupero che vuol dire dare la possibilità ai cavalli, che purtroppo esistono solo perché noi li utilizziamo, questa è la cruda realtà, dare la possibilità a questi cavalli, dicevo, di tornare a comunicare con l’uomo e di essere amati e apprezzati, che siano cavalli da passeggiata, da compagnia o che facciano gare di salto, di dressage o altro. Mi piace tantissimo lavorare con cavalli problematici, perché è uno studio continuo, un continuo mettersi in gioco, continui momenti di sconforto che implicano una concentrazione e una forza di volontà incredibile per poter ottenere un risultato. L’importante è non annoiarsi mai”.
Come hai conosciuto UCIF? Cosa ti piace e cosa vorresti invece cambiare nel nostro Gruppo e nella nostra Associazione?
“Nei gruppi di persone che parlano di cavalli mi piacerebbe ogni tanto leggere qualcosa di più tecnico, non solo in termini equestri, ma anche etologici. Cercare di far capire che amare un cavallo non vuol dire viziarlo, fargli fare quello che vuole, mettergli le coperte in inverno … ma vuol dire imparare ad andare a cavallo, insegnando agli stessi cavalli come ci si comporta, come si sta in questo mondo che non è fatto per loro, così come non è fatto per gli uomini. Se le persone ragionassero un pochino più da persone e meno da cavallo, umanizzandoli di meno, si otterrebbero più risultati secondo me”.
Che cosa vorresti cambiare in questo nostro mondo equestre?
“La mia attività è nata, in parte, per cambiare il mondo equestre. Francesco Vedani è un punto di riferimento per chi vuole fare un equitazione diversa, giusta o sbagliata a seconda dei punti di vista. Io sono contro qualsiasi coercizione, perché non servono. Si può fare una bella equitazione anche ad alto livello senza essere violenti, senza usare metodi costrittivi, senza usare scorciatoie. Questo è possibile, l’ho testato io montando centinaia di cavalli. Fortunatamente quello che mi contraddistingue non è ciò che faccio o non faccio, il linguaggio, ma l’esperienza di aver montato tantissimi cavalli: da quando ho capito che la forza non serve mai, la mia vita equestre è cambiata”
Immagina che ti stia leggendo il Presidente della nostra Federazione: che cosa vorresti chiedergli?
“Al Presidente delle Federazione cosa vuoi dire? Non c’è niente da dire…. Facciamo due cose diverse …. Siamo due mondi diversi …. come il motocross e la moto da strada. Io non credo che puntare tutto sull’agonismo, che è quello che fa la Federazione, sia il modo giusto per cambiare l’equitazione. C’è un macro e micro cosmo. il microcosmo è quello delle gare, il macro quello di gente che monta a casa e fa una gara ogni tanto di cui magari non importa neanche… Lo fa per passare una domenica insieme agli amici. La cosa fondamentale è la preparazione, quello che manca è la preparazione degli istruttori, alcuni partecipano a corsi loro dedicati ma non sanno minimamente e non gli viene detto quello che è successo prima di Rodrigo Pessoa, e questo è scandaloso. Investite sulla formazione degli istruttori. Si può fare equitazione senza costringere il cavallo, con un’altra mentalità rispetto a quella militare italiana a cui siamo legati. Ci stiamo perdendo, parliamo di equitazione tedesca, abbiamo fatto un miscuglio tra la nostra equitazione militare e quella tedesca, e siamo arrivati a forme di violenza e costrizioni scandalose. Questo si può evitare. Concludendo, la prima cosa che io chiederei è INVESTITE NELLA FORMAZIONE!”.