“Il mio grande amore” di Michela Merli Marina

“Il mio grande amore”
di Michela Merli Marina
“Ricordo come fosse ieri quando, per caso, capitai con i miei genitori in un agriturismo con maneggio, e mia madre, vedendomi così affascinata dai cavalli, mi chiese se fossi interessata a provare a montare….
Cinque minuti dopo ero in groppa a pelo a Susanna: una piccola pony Shetland dolcissima.
Da quel giorno, avevo quattro anni, non abbandonai mai più i cavalli, ed ora di anni ne ho trentuno!”.
Inizia così la nostra chiacchierata con Michela Merli, una delle nostre amiche più affezionate a UCIF. Sentiamola ancora raccontare la sua vita equestre.
“Inizialmente montavo solo nei periodi di vacanza, in provincia di Piacenza. Poi, a nove anni, feci il corso per la prima patente, allora chiamata A2. A undici anni, finalmente, mi fu regalato il mio primo pony di proprietà (il precedente, Dipper, era in fida), Tipping-Tim, con il quale gareggiai dalle A3 (1.10 mt) fino a cat. C2(C 120). Era un Connemara grigio trotinato e mi innamorai delle sue ‘lentiggini’. Preso puledro, dal carattere molto particolare, un po’ come tutti i pony del resto, ma assai competitivo, quando voleva, altrimenti si metteva a candela!
Purtroppo, a tredici anni, per ‘cause di forza maggiore’ (traduzione, ero diventata gigante!) dovetti passare a malincuore al cavallo.
Così, contro il parere dei più, istruttore compreso, scelsi Leon (Kwpn 1993 da Glennridge), dell’età di cinque anni, un cavallone grosso e macchinoso, forse per molti, ‘visto così’, non accattivante, ma che si rivelò poi un mezzo fenomeno.
Con lui saltai le categorie riservate ai cavalli giovani, fino ad arrivare alle allora C3 (1.30 mt).
La gara più ‘grossa’ che feci fu un piccolo GP di un concorso internazionale.
Non mi deluse mai: a ogni gara a cui partecipavo, riusciva a farmi portare a casa una coccarda, una coppa o anche una medaglia (d’oro ai campionati regionali liguri 2000, anche se, recentemente, qualcuno ha commentato quella vittoria come ‘facile’ perché con meno partecipanti rispetto ad altre Regioni….).
Lo ricordo tuttora come ‘Il mio grande Amore’ (tutti i cavalli sono speciali per il cavaliere, ma lui per me lo è stato più di tutti).
Purtroppo, sempre nelle stesso anno, feci una brutta caduta ai Campionati Italiani, che coinvolse anche lo stesso cavallo.
Ci rimisi più di un anno perché riuscisse a riprendersi fisicamente, superando ogni pessima prospettiva ventilata da diversi veterinari.
Credo che stare così tanto ‘ferma’, dopo quello shock, non mi abbia aiutato: infatti, da allora, non ripresi più a gareggiare come un tempo, nonostante i vari cavalli, alcuni anche degni agonisti, che ho avuto e montato in seguito”.
Ma la passione non si può cancellare.
“La mia passione è sempre stata più forte delle mie paure e, nonostante a volte mi sembri di crollare emotivamente, non ho comunque mai smesso di montare .
Semplicemente, vivo l’equitazione in maniera diversa, non più da agonista , ma da semplice amatore che lo fa per diletto ed eguale amore.
La nostalgia dei tempi dei concorsi la sento ancora, ma altrettanto sento che non riuscirei più a entrare in campo gara.
Attualmente, ho un cavallo di nome Gyulyo, un po’ pelandrone ma davvero bravo (anche a saltare, peccato che io non voglia!), che monto un paio di volte a settimana e che vive una vita fantastica, il più del tempo in libertà” .
Come hai conosciuto Ucif e quali suggerimenti ti senti di darci per migliorare ancora?
“Ho conosciuto UCIF tramite l’interesse comune, i cavalli, di varie amicizie Facebook.
È uno dei pochi gruppi e pagine Facebook che tratta la figura del cavallo non solo come compagno di gara ma anche come amico.
Per questo raccoglie un bacino molto ampio di utenti, dal semplice appassionato al professionista.
È una cosa molto bella, ma c’è talvolta il rischio che vengano condivisi contenuti non propriamente ‘esemplari’, di cavalieri molto ‘improvvisati’.
Mi auguro, anche se conscia che sia difficile riuscire a controllare tutto, che questi casi siano moderati dagli amministratori del Gruppo, magari cogliendo l’occasione per spiegare a persone non ancora esperte come porsi nella maniera più consona nei confronti del cavallo, facendo così un’informazione utile”.
E, invece, cosa suggeriresti al mondo dell’Equitazione ?
“Come ho già detto, è molto che non sono addentro al mondo delle gare.
Però, dal dì fuori, ho percepito un’esagerata attenzione all’estetica, non intesa come assetto, che sarebbe giusto, e molto meno ai contenuti.
Giovanissimi cavalieri più preoccupati del marchio di staffe e colore delle stesse piuttosto di come stare in sella e montare il proprio cavallo, con dedizione e rispetto.
Ciò era già percepibile anni fa, ma ora mi sembra si stia davvero esagerando.
L’Equitazione è uno sport elegante, e tale deve restare, ma ciò non coincide con l’esagerazione e l’ostentazione, anzi….
‘Less is more’: lo diceva Coco Chanel in termini di eleganza, ma lo dicono anche i più grandi cavalieri ed etologi, per dare importanza alla ‘delicatezza’.
Meno apparenza e più sostanza!”.
Michela, per concludere nella maniera migliore, coniugando l’amore e la sostanza di cui parla tutta la tua intervista, vuoi parlaci dell’Associazione per i diritti degli animali di cui fai parte?
“Spinta dalla mia grande passione e dall’amore per gli animali in genere, non solo per i cavalli, ho deciso di dare un aiuto più concreto agli stessi, diventando Guardia Particolare Giurata Zoofila (a seguito di corso e annesso esame ministeriale) della LIDA, Lega Italiana Diritti Animali sezione Tigullio.
Siamo un nucleo, per ora ristretto a sette elementi, operante sul territorio:facciamo informazione su benessere e detenzione animali e raccogliamo eventuali segnalazioni di incuria e maltrattamento, al seguito dei quali, appurato ogni caso, possiamo intervenire per aiutare i nostri amici a quattro zampe”.
Quale migliore occasione di questa intervista per ricordare questa Associazione e il suo impegno a tutti noi di UCIF che siamo amanti dei cavalli e di tutti gli animali.
Un Cavallo in Famiglia ringrazia Michela per la sua bella intervista e spera che i suoi amici sostengano la sua Associazione che tanto si impegna con amore e rispetto verso gli animali, soprattutto quelli in maggiore difficoltà.
Grazie Michela. Noi ci siamo.