“Il cavallo del mio cuore” di Laura Romanelli

“Il cavallo del mio cuore”
di Laura Romanelli
È un’intervista particolare: niente domande, questa volta, non servono.
Raccogliamo i pensieri di Laura, così come ha voluto dedicarceli.
“Flambo per me era un cavallo speciale, ne ero letteralmente innamorata.
Dopo la sua morte agghiacciante, ho conosciuto UCIF su Facebook. Il Gruppo mi è stato molto vicino in uno dei periodi più difficili della mia vita. Per questo, voglio condividere con UCIF la mia storia con Flambo, in un modo diverso e molto intimo. Racconterò il mio amore per lui, condividendo alcuni dei miei pensieri che nella solitudine ho scritto sul diario che riporta tutte le emozioni provate con lui, perché sì, come una vera adolescente innamorata, ho un diario segreto di Flambo e con voi condividerò l’emozione del conoscerlo, dell’essere stato un binomio e la sofferenza provata dopo la sua morte, così innaturale. A riprova di quello che lui era per me, il Cavallo del mio cuore”.
IL GIORNO IN CUI LO VIDI PER LA PRIMA VOLTA “scrissi”….
“15 dicembre 2011, Belgio: eri tu. Eri tu il cavallo che io nel profondo desideravo. Eri solamente al passo, ma la tua fierezza traspariva ugualmente. Una fitta nello stomaco. Il respiro che manca. Sentire quell’energia sottile che unisce cavallo e cavaliere. Onorata quando ti ho montato per la prima volta, ho pianto quando ho saputo che saresti stato mio. Spero di meritarti”.
DURANTE LA NOSTRA VITA INSIEME “scrissi”….
“23 dicembre 2013: caro il Mio dolce Flambo! Oggi sono due anni che sei arrivato da me e dopo due anni ecco le stesse emozioni, lo stesso ringraziarti di esistere, grandi programmi, promesse mantenute, rapporto vibrante, emozionata e ancora follemente innamorata ed onorata di montarti.”
IL GIORNO DELLA SUA MORTE “scrissi”….
“19 novembre 2014: non riesco a scrivere niente. Il vuoto, ecco cosa c’è”.
DOPO LA SUA MORTE “scrissi”….
“Flambo, tesoro, mi manchi. La mia vita senza di te non ha più la stessa magia. Non sarà più la stessa cosa. Mi rendo conto che rendevi magnifico e magico ogni pensiero. Sei morto, e con te la magia. Grazie per essere stato mio nel modo in cui lo sei stato. Un gioiello raro. Ti chiedo perdono. Ti chiedo di perdonarmi per essermi accorta di te ed averti voluto con me e per me. Saresti ancora vivo, ma forse non saresti stato amato così tanto”.
“Chi mi conosce personalmente sa quanto profondo sia stato questo legame. Qualcuno non lo comprende, ma solo forse perché non è in grado di amare. Non ho riposto tutta la mia vita su Flambo perché non ho altro, come dice qualcun altro. Adoro tutta la mia vita, ma adoro gli animali e lui era il Mio Cavallo. E la sofferenza delle ore della sua agonia è per me una ferita ancora aperta. Oggi mi manca lui e tutto il mondo dei miei sogni che mi è stato estirpato con una freddezza inaudita. Lui non deve essere dimenticato”.
Non lo sarà, Laura, Flambo non sarà dimenticato.
Grazie Laura, Grazie Flambo.