“Il cavallo, attore protagonista” di Sabina Findlay

“Il cavallo, attore protagonista”
di Sabina Findlay
Sabina monta a cavallo da quando aveva nove anni.
“Devo dire grazie a una mamma appassionata di questi meravigliosi animali. Crescendo, divento membro di uno dei primi pony club romani e arrivo al Primo Grado a sedici anni, alla patente da amazzone in corse ostacoli a diciotto, montando per il Circolo Ippico Capannelle in completo e in salto ostacoli. Durante gli studi universitari (Beni culturali e Storia dell’arte) monto da e per Federico Roman al Dragoncello. Istruttore dal 1998, mi trasferisco a Milano lo stesso anno e inizio a lavorare al Circolo Ippico di Castellazzo, per la sig.ra Nelly Mancinelli e l’attuale Presidente della Fise Cav. Vittorio Orlandi. Nel 2002, torno a Roma per prendere in gestione il Centro Ippico appena aperto all’interno dell’Ippodromo di Tor di Valle. Dal 2008 al 2010, lavoro anche per la Fise nel Dipartimento Pony promuovendo le corse pony in tutta Italia. Attualmente (purtroppo, l’Ippodromo di Tor di Valle ha cessato l’attività) lavoro per il Circolo Ippico Pegaso, portando avanti sia l’attività istituzionale della Fise sia l’attività di promozione con l’Asi. Collaboro, inoltre, con Cavallo 2000 e Unire Tv”.
Possiamo dire di conoscerti meglio, ora. Tu, invece, come hai conosciuto Ucif?
“Ho conosciuto Ucif su Fb, incuriosita dall’idea di un Gruppo che, finalmente, portava avanti un discorso, appunto, di “Un Cavallo in Famiglia”. L’unico aspetto che mi lasciava perplesso era il disegno utilizzato come sua immagine istituzionale, si vedeva il bambino e il papà con la coppa in mano, come a voler sottolineare che la relazione felice con il proprio cavallo era determinata dal risultato agonistico…. Ho seguito, poi, l’evoluzione del Gruppo, prima un po’, diciamo, “istituzionalizzato”secondo i canoni della Fise e, in seguito, in maniera coraggiosa e “indipendente”, capace di portare avanti e appoggiare posizioni di dissenso, mettendo in discussione modus operandi ingiusti e atteggiamenti ambigui”.
Domanda difficile, ora, la conosci già ….
“Alla domanda cosa vorresti cambiare in questo nostro mondo equestre rispondo che vorrei un apporto culturale maggiore, la costruzione di una “coscienza e consapevolezza equestre”.
Mi capita, purtroppo, spesso di accogliere in scuderia nuovi allievi, magari già con il brevetto, che non sanno sellare e, magari, neanche sanno cosa mangia il cavallo…. Però, saltano in gara e pensano di sapere tutto…. non è colpa loro, ma è colpa di un sistema “mordi e fuggi” che punta a un risultato economico a breve termine, spesso a scapito, appunto, di un cavallo in famiglia”.
Come darti torto, Sabina, come darti torto.
Prova a chiedere qualcosa, allora, al nostro Presidente, se possibile, per migliorare questo stato di cose.
“Al nostro attuale Presidente vorrei chiedere di fare il punto sulla formazione e su gli attuali e futuri formatori. La base ha urgentemente bisogno di una riforma strutturale e questo metodo unico italiano deve assolutamente ripartire mettendo in primo piano lui, l’attore principale, l’animale cavallo. Il benessere dell’animale cavallo non può essere sintetizzato in un concorso annuale in cui si premia la poesia più bella o il disegno più originale.
Mi chiedo quanti Flambo e quante Gina sono rimasti senza giustizia prima dell’avvento mediatico di Facebook”.
Concludendo…. perché avresti ancora tante cose da dire, ti conosco, ma…. concludendo….
“E, per ultimo, ma non certo per importanza, un pensiero va a tutti quegli operatori del settore come me, che vivono di questo mestiere, senza nessun albo professionale, senza nessun diritto riguardo maternità, malattia e piano pensionistico.
Tutelati un po’ come i “Madonnari”, che disegnano per terra con i gessi…. Se piove, non si lavora…”.
“Buon Cavallo a tutti, da Sabina!”