“Cuore di mamma” di Damiana Quarta

“Cuore di mamma”
di Damiana Quarta
Lorenzo De Luca è oggi uno dei cavalieri italiani più conosciuti ed apprezzati, in Italia e all’estero.
Lo seguiamo da tempo, con simpatia, e ci fa piacere vedere la sua crescita costante.
Ci ha incuriosito la sua compostezza, il suo viso “pulito”, da bravo ragazzo, e ci è venuto facile pensare che ci fosse alle sue spalle una grande famiglia, dei bravi ippogenitori.
E abbiamo pensato di intervistare la sua ippomamma. Eccoci qui con lei.
Damiana, come vi siete avvicinati al mondo equestre?
“Ci siamo avvicinati al mondo equestre circa venti anni fa, per seguire Lorenzo. Prima di allora nessuno di noi conosceva questo sport, né pensavamo potesse diventare un lavoro vero e proprio, oltre che una passione. Ricordo che il primo giocattolo che mi ha chiesto, all’età di due anni, è stato un cavallo a dondolo…. ad otto, era già su un cavallo vero!
Io ho sempre invogliato i miei figli a frequentare contesti sportivi, in particolare Lorenzo, dietro mia insistenza, ha preso lezioni di calcio, nuoto, ma forse lo faceva solo per accontentarmi, come mamma intendo.
Poi, è accaduto tutto per caso…. La domenica mattina eravamo soliti prendere la macchina e con tutta la famiglia facevamo delle lunghe passeggiate al mare per stare un po’ insieme. Un giorno di questi vedemmo un maneggio in prossimità della spiaggia e Lorenzo ci chiese di fermarci per vedere i cavalli che erano al suo interno: era attratto dalla possibilità di fare un giro a cavallo e noi lo accontentammo volentieri. Rimase entusiasta di questa esperienza, gli occhi brillavano dalla gioia ed aveva un emozione incontenibile. Da lì cominciammo ad accompagnarlo tutte le domeniche: diventò un appuntamento fisso, si appassionò sempre di più fino a chiederci di iscriverlo a un maneggio non lontano da casa.
Fummo felici di farlo, cominciò a prendere lezioni, man mano che il tempo passava ha iniziato a fare le prime gare. Abbiamo subito cercato di responsabilizzarlo, perché ci siamo resi conto che era uno sport impegnativo, sia in termini economici sia di tempo, richiedeva tanta costanza e impegno, ma devo ammettere che queste qualità non sono mai mancate in mio figlio. Non è stato facile, ci sono stati tanti momenti difficili: quando partecipava ai primi concorsi e le gare non andavano bene piangeva e si arrabbiava, perché pensava fosse colpa sua; inoltre, c’era, da parte nostra, l’impegno quotidiano di accompagnarlo al maneggio, seguirlo nei concorsi, durante l’ allenamento con il cavallo, ma lui lì stava bene, era felice e questo ci faceva superare tutto. Devo ammettere che ero terrorizzata di vederlo su un animale così grande rispetto a lui e, quindi, ad ogni salto che faceva balzavo anch’io ed ero sistematicamente presa in giro dai miei figli…. E, a dire la verità, non ho mai smesso, ancora oggi subisco lo stesso effetto”.
La capisco, a livelli agonistici differenti ma anch’io “salto” con mia figlia…. Come è nata l’ idea dell’esperienza estera di Lorenzo?
“E’ sempre stato un suo desiderio fare un esperienza all’estero, appena si sarebbe sentito pronto, mi diceva.
L’occasione non si è presentata troppo tardi: circa sei anni fa, Rory Marzotto, con la quale aveva cominciato una collaborazione, gli ha dato la possibilità di fare uno stage in Belgio da Henk Nooren, dove ha montato e affinato la sua tecnica. Poi, in occasione di un concorso che si svolgeva ad Arezzo, ricevette una proposta interessante da Neil Jones, e da lì è cominciato ufficialmente l’esperienza estera, in Belgio, facendosi conoscere nel panorama internazionale. Lorenzo, credo, sia cresciuto moltissimo in quel periodo, ha avuto delle conferme e riconoscimenti importanti e la possibilità di partecipare a dei circuiti top nel suo settore.
Ora è in una delle scuderie più importanti, Team Stephex, insieme a Daniel Deusser, suo collega e grande campione. È stato fondamentale incontrare le persone giuste che hanno creduto in lui e lo hanno sostenuto investendo nelle sue capacità, ed io vorrei ringraziarli uno per uno”.
E se tornaste indietro?
“Come genitori faremmo le stesse cose che abbiamo fatto, perché quello che ci ha spinto ad andare avanti e a sostenere Lorenzo in questa esperienza è l’amore verso nostro figlio, anche se ci ha portato a stare lontani fisicamente. Devo dire che aspetti negativi non ne ho mai visti, i sacrifici fatti sono stati ripagati dai suoi successi e rifarei tutto quello che ho fatto: penso che sia la più grande soddisfazione per noi genitori vedere un figlio che ha iniziato dal niente fare una carriera come la sua”
[Foto di proprietà della famiglia De Luca]