“A scuola di leggerezza” di Massimo Basili

“A scuola di leggerezza”
di Massimo Basili
Ho iniziato a montare a cavallo a 15 anni, e mi sono dedicato alla disciplina del Salto Ostacoli per diverso tempo, diventando, a 27 anni, Istruttore Fise. Poi, nel 1999, la svolta: ho incontrato Philippe Karl e sia la mia idea di Equitazione che la mia vita sono cambiate. Dopo anni di difficoltà e frustrazioni nel lavoro dei cavalli, quando non hai soluzioni, e nell’insegnamento, quando non hai argomenti, finalmente approdavo a un metodo di lavoro, anzi a una filosofia, che di soluzioni e di argomenti me ne dava in abbondanza”.
E’ quella che oggi è conosciuta come Ecole de Légèreté, o Scuola della Leggerezza. Chi parla è Massimo Basili.
“La cosa che allora mi colpì di più fu che non occorreva un cavallo ‘da Dressage’ per lavorare in piano con soddisfazione, ma che tutti i cavalli, nessuno escluso, possono essere portati a un buon, se non eccellente, livello, avendo le conoscenze giuste e lavorando sodo. Perché il lavoro in piano è utile e necessario per tutti i cavalli, non solo quelli dotati, e anzi chi ne necessita di più sono proprio quelli con andature modeste o problemi morfologici”.
Il lavoro in piano: quante volte ci siamo scontrati su questo argomento; anzi, a volte non c’è stata proprio discussione, perché di lavoro in piano non se ne parlava proprio.
“Perché il Dressage, prima di essere una disciplina agonistica, è l’arte di addestrare qualsiasi cavallo, di qualsiasi razza, età, morfologia in funzione di qualsiasi disciplina equestre. Perché, prima ancora di imparare manovre difficili o movimenti complicati, al cavallo occorre una ginnastica quotidiana che lo aiuti a portare il peso del cavaliere senza problemi, a garantirsi una lunga vita sportiva, e a preservare, se non migliorare, le sue andature naturali e le sue qualità fisiche, psichiche e morali. Condizioni, queste, che oggi sono venute meno in molti ambienti equestri, specialmente in quelli agonistici, là dove il risultato sportivo viene prima della salute del cavallo e il fine, purtroppo, giustifica sempre i mezzi”.
Massimo ci fa riflettere: sono cose che personalmente conosciamo benissimo, noi tutti, ippogenitori, spesso presi dal desiderio di vedere felici subito i propri figli, con l’agognata coccarda o l’ambita coppa. Ci dimentichiamo così, vorrei anche dire ‘ci fanno dimenticare’, che il successo può essere effimero mentre arrivarci con una gestione del cavallo etica e performante può renderlo duraturo e più gratificante.
Ma non vogliamo portare via spazio a Massimo.
“La Légèreté, la scuola di Karl, mi ha fornito i mezzi e le conoscenze per addestrare i cavalli e insegnare alle persone, a loro volta, ad addestrarli, senza uso di imbrigliamenti di qualsiasi genere, senza il bisogno di ricorrere a imboccature forti, senza l’impiego della forza delle gambe o delle braccia. Scienze come la biomeccanica, l’anatomia, la fisiologia, oltre che la psicologia e l’etologia, sono il riferimento del lavoro quotidiano, e gli insegnamenti dei Maestri del passato, come La Guérinière, Baucher, L’Hotte o, per rimanere a casa nostra, Caprilli, rivivono nella tecnica e nella metodologia di questo approccio. Capita allora che, cavalli distrutti nel fisico e nella mente riscoprono il piacere di lavorare insieme al cavaliere, e non contro di lui, oppure che cavalli con difficoltà di locomozione, rigidità più o meno gravi, anche fino alla zoppia, recuperano andature belle ed espressive”.
Massimo, il tuo lavoro, la tua passione, sono fantastici!
“Sono soddisfazioni che non hanno prezzo! Il mio lavoro oggi è dare alla gente gli strumenti giusti per addestrare e ‘far funzionare’ il proprio cavallo nel miglior modo possibile, e dare ai cavalli un’educazione e un addestramento che tenga conto delle loro esigenze e rispetti la loro natura. Non mi occupo più di agonismo, mio malgrado (anche se ho diversi allievi agonisti che seguono questo lavoro, in varie discipline, per lo più Salto Ostacoli), perché l’ambiente agonistico oggi non è affatto sano, sia per cavalli sia per i cavalieri, e preferisco starne alla larga. Però faccio il tifo e, nei limiti delle mie possibilità, sostengo e promuovo tutto ciò che possa portare un contributo a migliorare l’Equitazione, in tutte le sue espressioni e in tutte le sue forme. Del resto è anche quello che fa l’Ecole de Légèreté, rimane fedele ai suoi principi ma è disposta ad evolversi ed è aperta a tutti i contributi che possono venire dall’esterno”.
Niente domande, non ne aveva bisogno Massimo, maestro di leggerezza.