“Piazza di Siena, il concorso dei sognatori” di Francesca Primicerio

“Piazza di Siena, il concorso dei sognatori”
di Francesca Primicerio
Decido di viaggiare di notte per dedicare l’intera giornata di domenica a Piazza di Siena. L’insonnia che mi accompagna, tipica di ogni viaggio, mi permette di leggere e rileggere tanto su un concorso che trasuda tanta storia, la storia del nostro sport. Leggere di Piazza di Siena non è mai abbastanza, ogni foto, articolo e dispensa ti arricchisce di un qualcosa in più. La lunga passeggiata che volutamente mi divide da Roma Tiburtina all’ovale di Villa Borghese mi permette di immaginare i fratelli d’Inzeo a cavallo per la città eterna. Il richiamo alla storia e alla tradizione si fa sentire forte. Sarà davvero così emozionante vedere il campo di quel verde scintillante? Arrivo e prima ancora di dedicarmi a questa ennesima emozione mi lascio meravigliare dalla Terrazza del Pincio. Poi mi dirigo verso l’ingresso e li mi fermo senza parole. È uno spettacolo semplicemente indescrivibile. E la mia mente corre veloce al passato, inevitabile. Piazza di Siena è la nostra storia. La storia di chi ama questo mondo. Il verde, la linfa che alimenta la nostra passione, il legno che rievoca alle radici, al passato che ci ha regalato il nostro presente. La sfilata di campioni e la qualità dello spettacolo che ci regalano mi emoziona ma qualcosa in questa edizione mi stupisce. La gente. Colline piene, giovani, giovanissimi ovunque. Gote arrossate dalla meraviglia, occhi attenti, mani in su. Il pass che ho al collo decido di non usarlo, compro un poncho e mi metto tra il pubblico. L’acqua che scende in maniera ininterrotta non demorde gli appassionati, il campo ha una resa eccezionale. Chi lavora sotto la pioggia lo fa con il sorriso. Il commento di Umberto Martuscelli e Carlo Rotunno è un mix perfetto.
Ancora una volta non condivido la gestione di determinati spazi ma di questo non posso che accettare scelte prese da chi ha più competenza di me. Torno a piedi in Stazione, ho voglia di scrivere tanto, non trovo le parole. Mi accorgo di aver fotografato molto. E già penso a quello che ho visto e mi trovo sorridendo a chiedermi cosa mi riserverà il prossimo anno. Piazza di Siena è un sogno ricorrente. Che ti conquista e non lascia la possibilità di farsi dimenticare.