“NOI SIAMO STRANI”

Riceviamo e pubblichiamo
“NOI SIAMO STRANI”
Cara Redazione, riflettevo su come sia strano questo nostro mondo equestre.
A ben vedere, i veri “signori” siamo noi Ippogenitori che stiamo bene solo con i nostri figli e tutta la nostra famiglia, insieme ai nostri Cavalli. Spendiamo una montagna di soldi e questo deve rimanere segreto a familiari, parenti e amici perchè ci sentiremmo in imbarazzo se sapessero quanti soldi spendiamo per questo Sport. Siamo semplici appassionati e amiamo vivere queste emozioni. Ci sta bene così e pazienza se a qualcuno non piace: noi siamo così. In questo ambiente dove nessuno è veramente quello che sembra, dove l’arroganza copre l’ignoranza, dove il denaro è il più grande degli imbroglioni perché fa credere di poter essere tutto mentre si rimane niente, in questo ambiente, dicevo, noi siamo unici.
Quando io non ci sarò più, a mia figlia resteranno cose materiali, certo, ma anche il ricordo del suo papà che spese un capitale per andare dietro al suo sogno equestre.
Quel papà che guidava il vanetto, caricava e scaricava con lei il Cavallo, lo accudiva, lo preparava e poi si metteva, non troppo in silenzio, a guardare campo prova e gara. E, che quando andava bene, ma anche quando andava male, si metteva in fila a comprare foto e video perché non era riuscito a farli come promesso, per la tensione, per gli occhi pieni di rabbia o di gioia, di lacrime, stupide ma vere. Ecco, cara Redazione, noi siamo unici. Unici ma strani, noi che diamo il nostro impegno gratis, anzi, paghiamo per darlo. Strani. Noi siamo strani.