“BANANA FOOTBALL CLUB” di Roberto Perrone e Otto Gabos – Rizzoli oltre, 2008

Sport e Fumetti
“BANANA FOOTBALL CLUB”
di Roberto Perrone e Otto Gabos – Rizzoli oltre, 2008
L’importanza delle scelte a Milano
Il calcio a volte è un gioco da grandi, dove contano solo i soldi e il potere. Ma Pierpaolo e Foglia Morta non ci stanno. Smascherano gli adulti e si riprendono il pallone, per segnare il loro gol più bello, in nome dell’amicizia e dello sport. Banana Footbal Club è la trasposizione a fumetti dell’omonimo romanzo di Roberto Perrone, ormai quasi introvabile (e dunque da collezione). Il libro racconta la storia di Pierpaolo, adolescente introverso e sovrappeso che le previsioni materne vedono adulto musone e imbolsito. Fare sport potrebbe essere un rimedio: attività fisica e una nuova cerchia di amici e nonna Pilar si adopera con successo affinché entri in una squadra di calcio. La “Matrone Footbal Club” è un team dalle scarse fortune e di bassa classifica, ma ha comunque fama di ambiente positivo: i giocatori sono di buon potenziale e, soprattutto, formano un gruppo unito. Lì Pierpaolo troverà quasi subito un amico, Nino, detto Foglia Morta, il fuoriclasse della squadra, che lo farà uscire dal suo guscio emotivo; Marcacci, l’allenatore e Ferruccio, l’assistente, sono due appassionati di calcio, mentre il presidente del club, Pettinati, cerca di ritrovare un ruolo nel business che ruota attorno al calcio. Oltre a tutto ciò, emergono le memorie dei familiari, la vita scolastica e la comparsa delle ragazze nell’orizzonte del protagonista.
La novella grafica dà vita ad una progressiva definizione e rifinitura di caratteri e obiettivi, attraverso scelte e azioni. Gli adulti sembrano ormai modellati dal proprio passato, mentre i ragazzi vivono un processo di formazione attraverso il confronto con il mondo degli adulti, che mette in crisi i loro principi e nel quale cercano tattiche e strategie per capire sé stessi. Perrone e Gabos ci propongono una tipologia di storia non molto frequentata dagli autori di fumetto italiani, ma che vanta numerosi titoli in quello nipponico: il tono di BFC e la sua impostazione narrativa rimandano molto, infatti, a Mitsuru Adachi, che sul tema della formazione attraverso la partecipazione ad attività sportive, ha costruito una vera e propria poetica.
Gabos traspone in fumetto seguendo fedelmente l’intreccio del romanzo e mantenendone atmosfera e spirito. Si riserva tuttavia alcune modifiche, che arricchiscono il risultato finale. Siamo inoltre immersi in una Milano fatta di nebbie e piogge, di case dagli interni caldi e confortevoli, a prescindere dalla ricchezza: una Milano solidale, dove le persone si aiutano senza badare al censo o al colore della pelle, e che non ha paura delle diversità. Una città magari più stereotipo, che reale, il che si rivela una scelta ideale, poiché riesce ad amplificare i toni di “fantastico quotidiano” che caratterizzano la vicenda.
La Cartofumetteria di Leda
[Questa Novella Grafica è diventata introvabile ma La Cartofumetteria di Leda la sta cercando per voi]