L’Editoriale
“IL TRIBUNALE DELL’INQUISIZIONE”
di Glauco L. S. Ricci

Una foto pubblicata sulla copertina di una nota rivista francese d’Equitazione ha acceso un sentito dibattito sul nostro Gruppo Facebook, così come su Gruppi analoghi in Francia. Non poteva essere altrimenti: Ucif ha a cuore da sempre il Benessere dei Cavalli, senza alcuna strumentalizzazione, senza se e senza ma.
Certo il nostro è un ruolo difficile: viviamo il Cavallo in tutte le sue manifestazioni, dalle passeggiate all’agonismo, dalle fiere di paese alle arene di Coppa del Mondo, delicato saper coniugare tutte le nostre anime, sempre nel rispetto del nostro compagno di vita e di sport.
E il fatto che ai molti attestati di stima si contrappongano poche critiche che arrivano da animalisti e agonisti, ci fa dire che siamo nel giusto, ne siamo convinti.
Ma il tribunale dell’inquisizione no, su Ucif no.
Non si può condannare un Cavaliere a prescindere, senza conoscere ragioni e motivazioni.
Chi vede o conosce maltrattamenti ha i tribunali giusti a cui rivolgersi, senza chiacchiere da bar, con prove documentate, soprattutto se tesserati.
Anche così, soprattutto così, si migliora questo mondo così tribolato.