L’editoriale “ORA PARLO IO” di Glauco L.S. Ricci

L’Editoriale
“ORA PARLO IO”
di Glauco L.S. Ricci
Ho assistito in queste ultime ore, a seguito dell’elezione del Cavaliere Vittorio Orlandi a Presidente del Comitato Regionale Lombardo, a un vero e proprio delirio mediatico nei miei confronti.
Credo che, per quanto non significative, date le fonti e i contenuti, sia giusto chiarire ai nostri lettori, una volta per tutte, come realmente si sono succeduti i fatti che sono a me addebitati.
Soprattutto per evitare le vergognose strumentalizzazioni che si sono succedute.
Al momento della proclamazione dell’avvocato Marco Di Paola a Presidente della Federazione Italiana Sport Equestri, mi trovavo in una difficile situazione emotiva, vuoi perché ero in attesa di un incontro con la Procura federale per una doppia denuncia ricevuta per due articoli apparsi sul mio Quotidiano online, vuoi perché vedevo finalmente giungere a termine l’esperienza federale, nell’ambito del Board Proprietari, di colui che era stato mio amico e socio fondatore delle mia Associazione, abbandonata per questo ruolo.
A lui, e solo a lui, era rivolta la mia ormai famosa, e sguaiata, esultanza. Una liberazione per la mia emotività.
Ebbi subito a chiarire queste mie motivazioni a chi le aveva mal interpretate, ricordo anche un articolo di Umberto Martuscelli al riguardo, così come la sua soddisfazione nell’aver letto il mio chiarificatore editoriale successivo.
Nel corso degli anni, questa esultanza è stata, comunque, oggetto di strumentalizzazione, da ambo le parti va detto, diventando un leitmotiv di social e annessi.
In piena campagna elettorale, quasi due mesi fa, ho ricevuto un inaspettato e piacevole invito da parte di due miei amici, facenti parte della squadra del Cavaliere, a incontrare lo stesso Vittorio Orlandi a margine di una delle serate da lui organizzate, alla presenza anche della sua responsabile per la comunicazione.
Abbiamo così, finalmente, avuto modo di chiarirci e di spiegarci, in modo sereno, confermando le nostre vedute, a volte non coincidenti, ma soprattutto eliminando in modo definitivo equivoci e malintesi.
È stata un’iniziativa lodevole, che mi dolgo non aver attuato in prima persona, che ha messo la parola fine a una querelle che non aveva più ragione di esistere.
La mia persona e l’Associazione che rappresento hanno visioni equestri che possono coincidere o non coincidere con quelle del nuovo Presidente regionale e del suo Consiglio, e saremo certo puntuali nel ribadirlo, ma non abbiamo più alcuna intenzione di dare adito a strumentalizzazioni, di alcun tipo.
Chiudiamo un capitolo in modo definitivo.
Buon lavoro, Presidente.