“INDIMENTICABILMENTE, GLOBAL” di Francesca Primicerio

“INDIMENTICABILMENTE, GLOBAL”
di Francesca Primicerio
Da poche ore si sono spente le luci sullo Stadio dei Marmi che ospita quello che a mio avviso è l’evento equestre italiano più bello, il Longines Global Champions Tour.
Ogni evento a firma Eleonora Di Giuseppe è una garanzia in termina di qualità ma quest’anno tutto è stato meravigliosamente sorprendente, tutto meravigliosamente perfetto. Un’edizione senza pari.
Arrivo in taxi come sempre e percorrendo l’ingresso del Palazzo del Coni, non posso fare a meno di sentire quella fitta di emozione ogni volta che il mio sguardo si incrocia con quella cornice meravigliosa fatta di statue e natura. Al centro due campi bianchi, cavalli quasi marmorei, di una bellezza che colpisce. Scendo in campo prova e mi ritrovo seduta accanto ai grandi campioni. Ce li ho lì a un passo da me, li ascolto, li osservo, cerco di carpire i loro movimenti, la loro tecnica. Il loro saper fare. Mi sento piccola, emozionata, quasi mi dimentico che ho al collo una macchina fotografica che dovrà essere il veicolo di quanto vedo, delle mie emozioni. Una tribuna stampa un po’ piccola ma accogliente, sotto un sole rovente come il desiderio di tutti noi di portatore a casa quanto più possibile ci offra questa edizione, ci regala la possibilità di osservare uno spettacolo di livello superiore. Questa volta scelgo di non guardare il barrage dalla mia solita postazione, mi sposto in campo provo dove fotografo e vivo le emozioni dell’ultimo minuto insieme ai campioni. Insieme a loro guardo quello schermo, esulto. Sono lì, sono parte anche io di quanto sta succedendo.
Il Global regala qualcosa di prezioso: abbatte le distanze tra due mondi troppo lontani. Il Global amalgama, siamo tutti insieme.
Tramonta il sole che tinge di rosso il marmo bianco e si accendono i riflettori sulla storia, le lance di Montebello ci riportano alle origini, lì dove tutto è nato. Il Carosello di Villa buon Respiro emoziona e fa riflettere sul valore sociale e educativo del nostro sport, sul tesoro che si nasconde nella relazione uomo Cavallo.
Ci viene consegnata una stella filante da accendere al via dello speaker, il buio lascia il posto allo scintillio di mille luci che illuminano sbandieratori, Butteri, i massimi esponenti dell’arte equestre, inizia lo spettacolo dei Cavalli di Roma.
Non riesco più a riprendere e fotografare nulla. Sono ipnotizzata da tanta bellezza e raffinatezza.
Lo stesso tassista che mi accompagna alla stazione per il mio viaggio di ritorno con tono confidenziale mi chiede: “Signora, le è piaciuta la manifestazione?”
Gli rispondo: “Credo di non aver mai assistito a niente di più bello in vita mia”
Un’edizione memorabile, indimenticabile. Semplicemente un sogno.