L’Editoriale “THE SHADOW CABINET”di Glauco L.S. Ricci

L’Editoriale
THE SHADOW CABINET
di Glauco L.S. Ricci
Dai primi anni dell’ottocento, nel Regno Unito esiste il concetto dell’opposizione ufficiale al governo, il cosiddetto governo ombra che è riconosciuto dalle istituzioni con la stessa formalità riservata all’esecutivo stesso. “His Majesty’s Loyal Opposition” era la formula scelta per sottolineare che non si opponeva al sovrano come tale, ma soltanto alle politiche del “suo” governo. E il “leale” leader dell’opposizione di (ma non a) Sua Maestà era riconosciuto come una figura di tutto rispetto, chiamato a Palazzo Reale per discutere di politica e di diritto. Dal momento che la parte più potente del governo si chiamava il gabinetto, si è sviluppato nei decenni successivi il concetto dell’“Official Loyal Opposition Shadow Cabinet”, con i migliori membri del principale partito all’opposizione chiamati dal loro leader per seguire da vicino le azioni e le proposte del loro “Shadow”, con molta attenzione alla capacità dello “sfidante” di interagire, in modo polemico e utile, con il Ministro in carica.
Anche in Italia abbiamo avuto qualcosa di simile.
Il governo ombra del Partito Comunista Italiano fu ideato e creato da Achille Occhetto (Segretario del Partito) nel 1989 e durò fino al 1992. Scopo primario era rilanciare il Pci come valida alternativa di governo e fu “ombra” di due governi Andreotti.
Invece, la nostra Federazione non ha alcun governo ombra che la pungoli, anche criticandola, preparandosi per la governance futura.
Forse per mancanza di una reale alternativa credibile, forse perché è difficile criticare quello che prima si sosteneva o viceversa, forse perché è più facile essere maniche a vento che bandiere di sé stessi e delle proprie opinioni.
Forse perché è più facile uscire dalla Federazione, non tesserarsi più, proprio come si consigliava prima alle opposizioni del tempo.
Un circolo vizioso e dicotomico che è la vera rovina del nostro Sport.