L’Editoriale “LA MANICA A VENTO” di Glauco L.S. Ricci

L’Editoriale
“LA MANICA A VENTO”
di Glauco L.S. Ricci
Il motto “L’importante non è vincere ma partecipare” è comunemente attribuito a Pierre de Coubertin, pedagogista e storico francese, che ha reso possibile la rinascita dei Giochi Olimpici Moderni.
Egli stesso però, quando lo pronunciò, ne citò la fonte: la frase fu pronunciata per la prima volta dall’arcivescovo della Pennsylvania, Ethelbert Talbot, nella cattedrale di San Paolo di Londra, in occasione della cerimonia in onore degli atleti partecipanti alle Olimpiadi del 1908.
Alcuni sostengono che quest’ultimo, a sua volta, abbia preso spunto da un filosofo greco, il quale disse: “L’importante non è vincere, ma partecipare con spirito vincente“.
In poche parole, mancheremmo di rispetto a noi e ai nostri concorrenti se non partecipassimo alle competizioni che lo Sport ci propone cercando di vincere. In modo leale, ovviamente.
Risultano, quindi, stucchevoli le disamine sul valore della sconfitta di Hickstead, che tale è e rimane, da qualunque parte la si veda.
Certo che stiamo con i nostri azzurri, prima e dopo, ma soprattutto durante.
Ma non dobbiamo essere stati Cavalli nella nostra vita precedente per poter gioire per una vittoria e disperarci per una sconfitta.
Soprattutto, partecipare e vincere sono due concetti che ci sono chiari e non manipoliamo cambiando idea per l’uso strumentale che ne facciamo, sostituendo la bandiera con maniche a vento, come si è soliti fare in questo nostro mondo equestre-
Vittoria e sconfitta sono due impostori, citando Rudyard Kipling, che devono essere trattati nella stessa misura, ma non prendiamoci in giro: a nessuno piace perdere.