“AB ALTO AD ALTUM” di Mario Catania

“AB ALTO AD ALTUM”
di Mario Catania
Parlando, oggi, con uno dei miei migliori amici, grande esperto di cavalli, questi mi sollevava qualche appunto tecnico su Piazza d’armi: campo non eccezionale, fango, box in parte semi allagati oltre che la cura stessa della Piazza, dagli alberi fino ad arrivare all’erba delle aiuole. Indubbiamente nessuno puo’ negare alcune difficoltà incontrate durante questa prima esperienza equestre in Torino, dovute, per certo, anche alla location, fortemente voluta in Piazza d’armi per questa prima edizione il cui tema era rappresentato dal centocinquantesimo anno dalla nascita del capitano Federico Caprilli, il quale ivi mori’ nel 1907. E’, un po’ come se avessimo voluto riportare la Formula Uno in Piemonte partendo dal Colle del Sestriere: è chiaro che l’obiettivo sarebbe stato quello di creare un’ evento, una kermesse per fare conoscere lo sport anche a coloro che non lo pratichino né conoscano ed, altrettanto evidentemente, un purista dei Gran Premi potrebbe trovare mille perplessità. La presenza di oltre settecento bambini delle Scuole di Torino e provincia, lo spettacolo della gimkana jump and drive, la posizione centrale e di passaggio della manifestazione hanno avuto la capacità di attrarre anche e, forse soprattutto, un pubblico di non addetti ai lavori… quello, in fondo, al quale avremmo voluto mostrare il nostro mondo. Una porta è stata aperta dalla quale l’equitazione è rientrata in Torino, ora è tempo di lavorare per mettere in atto uno dei motti con i quali sono cresciuto sin dalle elementari, dai Padri Gesuiti, “Ab alto ad altum”.