L’Editoriale “LA NOSTRA VERGOGNA” di Glauco L.S. Ricci

L’Editoriale
“LA NOSTRA VERGOGNA”
di Glauco L.S. Ricci
Immaginiamo per un momento di essere a Tortona, al Centro Ippico Il Torrione, in una fredda serata d’inverno.
Quante volte ci siamo stati, quante volte ci siamo scaldati andando avanti e indietro tra il campo prova e il campo gara, con la coperta del Cavallo in mano mentre una voce scandisce nel gelo chi si deve preparare e un’altra declama partenti e loro risultati.
Nostra figlia e il suo Cavallo sono ormai pronti e finalmente tutta la giornata passata nell’attesa di quel minuto scarso di gara avrà un senso e il freddo e la stanchezza saranno ricompensati da un’emozione, comunque vada.
Ma all’improvviso qualcosa si rompe, un binomio interrompe la sua gara perché il suo componente principale stramazza al suolo e lascia la competizione, per sempre.
Quello che succede dopo, dopo che tutti hanno cercato e hanno pregato di salvarlo, ha dell’incredibile.
Nessuno, dico nessuno, fa quello che sarebbe spontaneo e naturale aspettarsi: la gara procede, i cronometri ripartono, nessuno interrompe lo show, abbiamo la giusta ricompensa alla nostra attesa, al nostro freddo, alla nostra stanchezza.
Davvero questo mondo ha toccato il fondo .
Non ci interessa additare ruoli e loro comportamenti singoli, non si tratta di Cavalieri e Amazzoni importanti, qui si parla di una gara della base, di una 115, di quella che dovrebbe essere solo una festa e già è poco dignitoso, se non scandaloso, vederla con un monte premi, si tratta di giovani, alcuni forse alle loro prime esperienze in questo mondo.
Che insegnamento diamo ai nostri figli, noi tutti, comitati organizzatori, giudici, istruttori, genitori…. se nessuno dice “basta, è morto un atleta, un compagno, un amico, si va a casa, tutti”?
Che mondo è questo?