“INCHINIAMOCI AL TENNIS” di Glauco L.S. Ricci

L’Editoriale
“INCHINIAMOCI AL TENNIS”
di Glauco L.S. Ricci
Questa mattina ci siamo svegliati all’alba, per seguire l’appassionante match di Coppa Davis tra il nostro Fabio Fognini e un giapponese di cui abbiamo già dimenticato il nome.
L’avremmo fatto anche per una competizione equestre? Crediamo di sì, se fossero stati coinvolti degli azzurri, almeno a questi livelli.
Ma ce ne siamo fatte altre di domande, e di riflessioni.
Intanto, sarebbe bello che anche la nostra Federazione, come quella tennistica, avesse un suo canale televisivo.
E sarebbe, altrettanto bello che il nostro Sport avesse così tanti appassionati, anche non praticanti, che giustificassero tale importante investimento.
Appassionati che possano liberamente e tranquillamente parlare di un Fognini che sarebbe stabilmente nei primissimi posti del ranking mondiale, se non avesse quello che possiamo definire “solo” un caratteraccio.
Ci siamo “sorpresi” a discutere con altri appassionati di tattica e tecnica, con giudizi anche fuori dalle righe, ma, giuriamo, non abbiamo mai giocato a Wimbledon, e neanche all’Avvenire.
Impossibile farlo nel nostro ambiente, senza mostrare prima il nostro curriculum sportivo.
Sarebbe bellissimo, poi, che anche il nostro Sport fosse così emozionante perché, francamente, secondo noi non lo è. O lo è solo in quel minuto scarso in cui gareggia il nostro binomio preferito o il nostro binomio di famiglia. Salvo rare eccezioni, che coinvolgono momenti decisivi, magari l’ultimo concorrente di un barrage. Per il resto, una sequela di cinquanta e più percorsi, che sembrano tutti uguali, anche se non lo sono, mentre anche nei palchi vip si mangia e si sorseggia distrattamente.
Sarebbe, meraviglioso, infine, ma non vale solo per il nostro Sport, che il nostro ambiente fosse come quello che ha ospitato il match di Davis: sportivo, educato, civile, in una parola sola, piacevole. Eravamo in Giappone, un altro mondo, ma sognare non è peccato.
Inchiniamoci al Tennis.