L’Editoriale “NO ALLA MACELLAZIONE” di Glauco L.S. Ricci

L’Editoriale
“NO ALLA MACELLAZIONE”
di Glauco L.S. Ricci
È stato, e sarà, l’argomento principe delle ultime e future settimane su tutti i Social equestri.
Ne abbiamo e ne hanno parlato in tutti i modi possibili e, dobbiamo ammetterlo, la confusione è cresciuta a livelli inauditi, anche nella nostra Associazione e nei suoi canali comunicativi.
Abbiamo sentito voci autorevoli spiegarci il tutto e il contrario di tutto.
Ma il nostro pensiero è sempre stato chiaro, perché è molto semplice, va al di là di ogni articolo e di ogni comma regolamentare, si legge chiaramente nei nostri principi statutari.
Noi siamo contro la macellazione dei Cavalli, sempre e comunque, a noi non interessa che siano atleti o meno, non interessa la loro età, se siamo impiegati nel Salto, nel Dressage, in passeggiata, nelle riabilitazioni, o siano semplicemente nel nostro giardino di casa.
A noi non interessa se siano o no destinati alla produzione alimentare, perché potrebbero essere comunque destinati a essere macellati per produzioni di tipo non alimentare, in modo legale o meno, in Italia o all’estero.
A noi interessa che i nostri amici siano sempre e comunque non macellabili.
È una soluzione illogica, ci ricordano, perché non esiste la possibilità di poter ospitare tutti i nostri amici non macellabili.
Su quali presupposti si basi la loro logicità non sta a noi dibattere, noi ascoltiamo il nostro irrazionale sentimento.
È questo sentimento, questa cultura, questo rispetto che deve crescere.
Sarà la coscienza di ognuno di noi a far sì che i nostri Cavalli non diventino macellabili, in attesa di leggi e proposte di legge, compresa la nostra, che fanno fatica a decollare.
Nel frattempo, confortati dalle parole di Federazione e Coni, un po’ meno da articoli e servizi giornalistici che continuano a uscire, chiediamo alla nostra Fise un ultimo ma decisivo sforzo per la nostra tranquillità: eliminare, in quella parte di regolamento ancora da approvare, la differenza tra i Cavalli da 4, 5 e 6 anni. Sarebbe un successo per tutti, per la stessa Federazione, per tutti noi, Cavalli compresi.